La doccia gelata è arrivata ieri mattina. Ad aprire i rubinetti, l’annuncio del ministero dell’Interno d’intesa con quelli di Economia e finanza e Affari esteri: sì ai 93,5 milioni di euro per finanziare il progetto del Bosco dello Sport di Venezia. Un sì al nuovo stadio veneto definanziato dai fondi Pnrr lo scorso aprile insieme al progetto del Franchi. Ma se per Venezia i 93,5 milioni usciti dalla porta di Bruxelles sono rientrati dalla finestra del governo, per Firenze i 55 milioni mancanti restano fuori dall’uscio. Un colpo d’avvertimento sparato da Roma alla giunta Nardella a sei giorni dal ricorso al Tar contro il governo. Oppure una pietra tombale sui soldi per il nuovo stadio? Secondo fonti di Palazzo Vecchio l’ipotesi più azzeccata è la prima. Anche perché l’ultima telefonata fra il ministro per gli Affari Europei, Raffaele Fitto e il sindaco Dario Nardella è proprio di ieri mattina, a margine dell’annuncio.
Il messaggio tra gli addetti ai lavori è di timida fiducia: il governo non potrebbe lasciare mai a piedi una città intera e finanziarne un’altra. Anche perché, al dossier stanno lavorando intensamente pure i parlamentari fiorentini del centrodestra, primo fra tutti Giovanni Donzelli di Fratelli d’Italia. Ma per farlo le cose dovranno cambiare o il prossimo sparo rischia di essere quello fatale per il Franchi. Cambiare sì, ma in che modo? A dettare la linea sono i tempi. Il nuovo bando di gara per il restyling del Franchi dovrà chiudersi entro il 15 novembre. Al massimo entro l’estate quindi Palazzo Vecchio e Roma dovranno trovare la strada per coprire i 55 milioni mancanti. La prima soluzione è che il governo applichi quanto chiesto dal Comune proprio nel ricorso al Tar: il trasferimento dei 55 milioni dal fondo Pnc (il piano nazionale complementare al Pnrr) allo stadio Franchi, proprio come fatto per Venezia. Un passaggio complesso perché i 93 milioni di Venezia sono stati sborsati da Roma in virtù della motivazione ‘ambientale’, mentre il progetto del Franchi riguarderebbe unicamente lo stadio e non la rigenerazione del quartiere. Lo scrive La Nazione.