L’arbitro fischia la fine. Chiude il match con il Torino e la panchina della Fiorentina scatta (tutta) in piedi come spinta da una molla compressa dalla tensione nei minuti recupero. Tutti in piedi e tutti di corsa verso i compagni, in campo per un abbraccio collettivo che racconta bene l’aria, l’atmosfera e il clima dello spogliatoio viola. Dalle parti di questa squadra che vuole continuare a vincere, il motto, magari scritto sulle pareti del Viola Park, deve essere di quelli semplici ed efficaci: tutti per uno, uno per tutti, forse. E in quei tutti ci sono anche i tifosi che ieri, per una decina di minuti (dopo appunto il 90′) hanno coinvolto i giocatori con salti e balli per brindare alla vittoria. Bella e calda la scena vissuta prima che la Fiorentina scendesse nello spogliatoio.
De Gea, Dodo e poi chi era già uscito come Beltran o Kean, insomma tutti sono andati sotto lo spicchio di stadio riservato ai tifosi viola. A cantare, saltellare, ballare seguendo il ritmo stampato dai tamburi. C’è voglia di sorridere e di godersela in questa Fiorentina che corre forte e si prende posizioni che forse, in estate, qualcuno non avrebbe osato pensare. Cantano ancora i tifosi mentre Palladino si prende applausi, sorrisi e pacche sulle spalle dai suoi ragazzi. Si fa festa e si sogna tutti insieme. E magari qualcuno sussurra che il bello deve ancora venire. Lo scrive La Nazione.