
Cinque anni dopo l’Europa. Col brivido e, perché no, il gusto di esserci riusciti all’ultimo tuffo. E contro l’avversario che più avversario non si può (la Juve di Vlahovic). E’ esploso due volte il ‘Franchi’ quando, un attimo dopo una palla persa dal ‘nemico’ e fischiatissimo Dusan, da Bergamo è arrivata la notizia del gol dell’Empoli sull’Atalanta. Due boati, uno via l’altro, che hanno aperto alla Fiorentina la porta della prossima Conference League. Si va, si torna in Europa, dove la squadra viola non si affacciava dal febbraio 2017. Un sogno, quello sigillato col il settimo posto alla fine di un campionato matto. Ma bello. Sono stati un gol di Duncan al 45’ e un rigore di Nico al 47’ (del secondo tempo) ad affondare la Juve e anche questo forse, faceva parte dell’incredibile sceneggiatura di questa annata. Italiano rivoluziona la formazione che era crollata a Genova. Restano fuori Torreira e Ikonè (dentro Amrabat e Saponara), ma soprattutto esce dal pacchetto dei titolari Cabral e responsabilità del gol sulle spalle di Piatek. Dall’altra parte Vlahovic parte dalla panchina con Allegri che punta sulla coppia Kean-Dybala.
La Fiorentina spinge. Il ritmo è tutto sommato discreto. I bianconeri si difendono bene senza però inventarsi niente di buono. Ci prova così la squadra di Italiano. Al 19’ è Bonaventura a cercare la conclusione: botta rasoterra con deviazione provvidenziale di De Ligt. Jack è il più pericoloso fra i viola e al 26’ è ancora una conclusione a costringere la difesa della Juve (con Chiellini) a salvarsi in calcio d’angolo. Il primo tempo sembra scorrere così verso un (quasi) inevitabile, ma al 45’ ecco il vantaggio della Fiorentina. La mette dentro Duncan, a colpo sicuro. Batti e ribatti nell’area juventina (con tanto di testata e punti di sutura fra Chiellini e Piatek), pallone che scivola dalle parti di Duncan, lasciato solo e gol: 1-0 e squadre negli spogliatoi. Inizio di ripresa senza brividi e con qualche scintilla di troppo.
Un contatto Venuti-Rabiot costringe l’arbitro a sventolare un paio di cartellini gialli. Il tema del match rimane quello dei primi 45 minuti con una Fiorentina più padrona del campo (e motivata) e una Juve scollegata fra i reparti e probabilmente con la testa (quasi) in vacanza. Così alla mezz’ora Allegri accende il ‘Franchi’ sistemando Vlahovic in mezzo all’area viola (fuori Kean). Fischi e cori accompagnano le corsette del serbo davanti ai suoi ex tifosi mentre la Fiorentina in un paio di minuti sfiora il raddoppio (due salvataggi da applausi di Pinsoglio entrato al posto di Perin, prima su Piatek e poi su Bonaventura) e poi ‘registra’ il vantaggio dell’Empoli a casa dell’Atalanta che da’ la spinta definitiva al ritorno dei viola in Europa. Poi il rigore su Torreira e il rigore (dopo aver discusso sul dischetto) di Nico per il 2-0 che riporta la Fiorentina in paradiso. Lo scrive La Nazione.
Anche Vlahovic si inchina alla festa viola: “Complimenti alla Fiorentina, è meritatissimo”