
Ai tour de force la Fiorentina ci è ormai abituata. Ed anzi, Vincenzo Italiano spera che ormai gran parte dei suoi giocatori abbiano assimilato il doppio impegno settimanale nella testa e nelle gambe. Aspetto questo non scontato, che ad inizio stagione è costato tanto alla Fiorentina in termini di punti in campionato. Il calendario è lì, sotto gli occhi di squadra e tifosi. Congestionarlo ancora una volta era l’obiettivo e la speranza è quella di vivere ancora periodi del genere. Al di là del doppio impegno contro la Cremonese in Coppa Italia (5 e 25 aprile) vorrebbe dire aver superato gli Ottavi di Conference League ed essere approdati ai Quarti della manifestazione europea. Da oggi al 19 marzo la Fiorentina giocherà 6 partite in 21 giorni, poi arriverà una ‘benedetta’ pausa per gli impegni della Nazionale. In genere indigesta ai tifosi, ma attesa a gloria da Italiano per far staccare mentalmente la squadra e sistemare fisicamente qualche giocatore un po’ acciaccato dagli impegni ravvicinati. Dicevamo del calendario congestionato.
Tra il Verona ed il Milan una settimana ‘tipo’ di lavoro, seppure corta visto l’inusuale impegno di oggi e l’anticipo al sabato della sfida contro i rossoneri. Poi due settimane realmente complesse sul piano degli impegni. Giovedì 9 marzo (ore 21) la Fiorentina ospiterà al Franchi il Sivasspor nell’andata degli Ottavi di Conference League, salvo poi doversi rituffare in campionato con la trasferta di Cremona (domenica 12 alle ore 15). Quattro giorni ed ecco la scomoda – logisticamente parlando – trasferta di Sivas (ore 18.45). Match da dentro o fuori che consumerà diverse energie mentali, sperando che già al Franchi le cose si siano messe bene. Infine il Lecce, che domenica 19 marzo (ore 15) concluderà al Franchi questo ciclo di sei partite.Banale dire che la Fiorentina si giochi moltissimo sul doppio fronte. Evidente che la doppia sfida con il Sivasspor decida in un senso o nell’altro il percorso europeo, ma pure le sorti del campionato sono appese alle prossime partite. E lì la Fiorentina si è ormai già giocata tutti i jolly. Occorre cominciare a correre anche in Serie A. Lo scrive La Nazione.