Era la primavera scorsa e la Fiorentina perse per due reti a zero contro l’Empoli. Nello spogliatoio viola, dopo quell’ennesima sconfitta in un girone di ritorno disastroso, il difensore Davide Astori alzò la voce e richiamò all’ordine tutti i compagni, un leader che vedeva la barca affondare e che ebbe il coraggio di strigliare una squadra ormai piatta. La conseguenza di quell’atto da leader all’interno delle mura dello spogliatoio fu che nella successiva partita di Udine, persa anche quella, il centrale fu messo fuori per punizione dal tecnico viola Paulo Sousa.

Un episodio mai confermato ufficialmente ma che prese tante conferme nell’ambiente viola come tra l’altro ribadito anche dal giornalista della Repubblica Benedetto Ferrara questo pomeriggio a Radio Bruno. Un episodio che fece capire quanto carisma avesse un giocatore come Astori e che clima si respirava all’interno del centro sportivo.

26 ottobre 2016. La Fiorentina, nel bel mezzo di una prima parte di campionato zoppicante, pareggia in casa in rimonta contro il Crotone ultimo in classifica, Astori (suo il gol del pareggio) a fine partita ci mette la faccia. Si presenta davanti ai giornalisti e al contrario di tutto il resto della squadra e dell’allenatore Paulo Sousa che si sono nascosti dietro la scusante della pioggia e del campo bagnato, afferma: “Abbiamo pareggiato una partita che avremmo dovuto vincere senza se e senza ma. Non abbiamo scusanti”

Non c’è bisogno di aggiungere altro. L’unico della Fiorentina, presidente Della Valle compreso, che ha detto la sacrosanta verità. Senza nascondersi dietro a nulla. Perché se pareggi contro la squadra più scarsa della serie A che ha un solo punto in classifica, l’unica cosa che devi dire è quella che ha detto Astori. Leader vero.

Che sia di insegnamento anche agli altri? Speriamo che questa volta non venga punito…
Flavio Ognissanti

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