Maurizio Molinelli, attualmente responsabile delle giovanili del Mirafiori, è stato anche il primo mentore del neoattaccante della Fiorentina Moise Kean per via del suo passato nelle giovanili della Juventus. Oggi abbiamo scambiato due chiacchiere con lui per sapere cosa ne pensa del trasferimento del suo pupillo in Toscana. Buongiorno Mister, Moise Kean, dopo una stagione in chiaroscuro con la Juventus si è appena trasferito alla Fiorentina. Cosa pensi possa portare in Viola e come questo trasferimento può aiutarlo a rilanciarsi?
“Io penso che Moise abbia fatto bene ad andare alla Fiorentina dopo una stagione un po’ difficile per lui. Ha avuto qualche infortunio che ne ha limitato il suo utilizzo, poi è scivolato indietro nelle gerarchie di Allegri. Non era una prima scelta alla Juventus e questo lo ha condizionato. Parliamo di un ragazzo giovane, del 2000. Secondo me non può che fargli bene questa nuova avventura. Alla Juventus, per come è andata la scorsa stagione, si era già capito, che per lui sarebbe stato difficile giocare. Il fatto di aver accettato la Fiorentina non può che giovargli”. Io penso che l’esperienza in Toscana, per lui sia una grandissima opportunità, perché in questa grandissima società, lui avrà la possibilità di dimostrare tutto il suo valore. Il consiglio che gli do è di allenarsi bene, partire bene e fare le cose che lui sa fare. Che sono tante! Secondo me, lui è un ottimo giocatore e la Fiorentina ha fatto un ottimo acquisto”.
Cosa ti senti di dire ai tifosi viola che hanno storto il naso dopo l’arrivo di Kean? “Io dico che i tifosi, devono fare i tifosi e devono giudicare il giocatore per quello che fa in campo, non perché ha un trascorso in una società che a loro non sta simpatica. Io, ai tifosi viola, direi di incoraggiare Kean, perché lui è il classico calciatore che se sente l’amore della piazza rende ancora di più e può fare tanti goal. I tifosi devono sostenerlo e non storcere il naso perché arriva dalla Juve. Loro devono pensare che adesso è un giocatore viola e devono passare oltre a queste cose di campanilismo. Loro devono essere superiori”.
Secondo te, data anche la scarsa vena realizzativa di Scamacca e Retegui in Nazionale, Kean può diventare il prossimo centravanti azzurro? Si, anzi io mi sono addirittura stupito che Spalletti non l’abbia portato ad Euro2024. Col fatto che in Italia, non ci sono dei grandissimi attaccanti, uno come lui poteva servire. Noi, in Italia, fatichiamo. O si punta su qualche giovane e soprattutto lo si difende, lo si fa crescere senza troppe pressioni oppure si deve essere consapevoli che si può incorrere in brutte figure. I giovani vanno difesi, vanno tutelati. Kean, che è del 2000, io se fossi stato in Spalletti, lo avrei portato in Germania. Capisco anche lui però. Quest’ultimo guardava i suoi equilibri e sicuramente avrà fatto una scelta per il bene della Nazionale. Tornando al vecchio discorso, per Kean, quest’anno, è l’anno zero. Se fa una stagione “alla Kean” guadagna punti, l’amore della piazza toscana e può rientrare anche per il discorso Nazionale”. Lo scrive DerbyDerbyDerby
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