Sousa molto diretto e deciso a mettere in primo piano il valore della squadra e non quello dei singoli. Sousa spesso assatanato a bordo campo come ai tempi migliori, buon segno. Tante domande e qualche risposta sorprendente (come quella sull’arrivo del presidente Cognigni e di Andrea Della Valle). Ma andiamo con ordine.
Rossi è rimasto in campo 90 minuti, è un segnale per il futuro?
«Non solo lui ha giocato tutta la partita (gli altri sono Zarate e Lezzerini, ndr). E comunque basta guardare i numeri attuali della rosa, alcuni dei giocatori più in forma hanno dovuto sottoporsi a impegni ravvicinati».
In mattinata c’è stato un lungo colloquio fra lei e Pepito: è stata l’occasione per chiarirsi su tutto?
«Premesso che questa è un’informazione sbagliata, quello che ci diciamo io e un giocatore resta un argomento privato. Ma ripeto che la notizia non è vera».
In questi giorni la Fiorentina ha provato molti moduli. Ce n’è qualcuno più o meno adatto a Rossi? E ci sono posizioni in cui lo vede più adatto a giocare rispetto ad altre?
«Voglio essere chiaro: sceglierò i migliori giocatori per affrontare ogni avversario. I migliori in quel momento e con le caratteristiche che ci servono per vincere. E per quanto riguarda il modulo e le scelte, prima voglio vedere quale sarà la rosa che avrò a disposizione. E ancora su Pepito: lo abbiamo recupero l’anno scorso, l’ultimo ostacolo da superare era la mancanza di competitività».
Sono in arrivo il presidente Cognigni e, il giorno dopo, Andrea Della Valle. Cosa si aspetta da questi incontri?
«Scopro da voi che verranno qui, nessuno mi ha avvertito. Sarò contento di vederli di nuovo».
Per quello che può valere un’amichevole estiva, la Fiorentina ha mostrato molta tenacia.
«Vero, vogliamo essere aggressivi. Il campionato italiano richiede aggressività, questa dovrà essere una delle nostre caratteristiche».
In difesa ci sono stati alcuni problemi, soprattutto di concentrazione. E’ d’accordo?
«Credo che la nostra organizzazione nelle transizioni sia stata buona, stiamo lavorando su tantissimo volume, cercando di darci un’organizzazione. E credo che in campo contro il Trapani qualcosa si sia visto. L’errore di Lezzerini? Può succedere, meglio sia capitato in una amichevole estiva».
Ha stabilito la gerarchia dei portieri?
«Per Dragowski posso dire che stava per arrivare anche l’anno scorso, perché lo voleva il presidente Cognigni. Ripeto che farò giocare i migliori».
Hagi ha mostrato numeri e qualche fragilità nei contrasti. Potrà restare in prima squadra?
«Soffre da un paio di giorni la fatica che sta accumulando nel lavoro. Se Hagi resterà con noi dovremo lavorare sul potenziamento».
Angelo Giorgetti – La Nazione