Manca veramente poco all’uscita nelle sale cinematografiche del remake di “IT”, il terrificante horror scritto da Stephen King. Che c’entra, si obietterà. Non molto, forse, ma forzando un po’ la mano s’indovina un parallelismo. Il pagliaccio, lo sa più o meno chiunque, ha un mantra di riferimento: “Galleggerai anche tu”, sussurra mortifero alle sue vittime. Ecco, appunto. Perché se c’è una sensazione che spicca, anche dopo i 3 punti contro l’Udinese, è che questa Fiorentina sia destinata ad un campionato di galleggiamento.
C’è anche un lato positivo in tutta la faccenda? Come no: dopo 8 giornate di campionato la viola è riuscita a raccogliere 10 punti. Pochini? Sì, d’accordo, ma qualcosa da salvare c’è. E non si tratta soltanto della verve ritrovata da alcuni singoli (leggi Benassi e Thereau, ma non soltanto). C’è che questa viola – targata Stefano Pioli – possiede un punto in più rispetto a quella di Paulo Sousa, esattamente un anno fa. Poca roba, si dirà. Ma il bicchiere oggi diventa mezzo pieno soltanto così, a grattare risposte e sorrisi sul fondo del barattolo, e scusate se non vi rimborsiamo il biglietto.
Perché questa rosa, questa squadra – al netto del grande impegno collettivo – resta una barca a vela di carta destinata a navigare a metà classifica. Lo dicono i valori espressi in campo, la qualità dei singoli, la forsennata difficoltà a spuntarla pressoché in ogni gara, eccetto quella contro un Hellas modello Kamikaze. Così, si può sperare soltanto che le imbarcazioni davanti inciampino in qualche onda laterale, perdendo terreno. O che Pioli – magari facendo visita al castello di Harry Potter a Londra – apprenda qualche sortilegio capace di innescare un exploit francamente inatteso, modello Leicester, ma andrebbe bene anche l’Atalanta di 1 anno fa. Nell’attesa, galleggiamo. Sperando di non finire in un maledetto tombino.