
Scrive La Nazione, sotto il profilo tattico le scelte di Italiano sono state sempre molto chiare, con la decisione di utilizzare la linea difensiva a quattro ed i due centrali che giocano molto vicini. Scelta per dare la possibilità di far salire il reparto per attuare il fuorigioco e giocare alti. Inoltre, si prova in questo modo a indirizzare i movimenti degli attaccanti, costretti a cercare una posizione diversa da quella consueta. Nelle ultime gare della stagione scorsa, poi, per far nascere e accompagnare l’azione, uno dei due centrali – Quarta – si alzava a impostare nel mezzo della zona di competenza dei mediani, cercando di eludere la pressione avversaria sul costruttore di gioco viola. La filosofia di gioco e le scelte portano però alcune controindicazioni che sono state sottolineate da buona parte delle reti subite. Impossibile negare, infatti, le tante sbavature, più o meno gravi e correggibili, dei difensori. Ad esempio, il secondo gol del Lecce e il primo dell’Inter sono abbastanza simili, considerato che Krstovic e Thuram colpiscono di testa con troppa facilità nel cuore della difesa. Quelli da limare e da sistemare sono, comunque, i sincronismi che ancora devono essere affinati.