Kalinic: “Vogliamo arrivare in Champions, i tifosi sono fondamentali per noi. Gonzalo leader vero”

"Napoli? Non mi sono interessato, sto bene e voglio giocare qui a Firenze. Quando mi chiamò la Fiorentina..."

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Il Corriere dello Sport ha intervistato il centravanti della Fiorentina Nikola Kalinic, queste le sue parole:

Il prossimo avversario è il Qarabag a cui lei ha già segnato una doppietta quando giocava nel Dnipro. E’ pronto a ripetersi?
«E’ una squadra complicata, ha cinque o sei brasiliani in rosa e un allenatore che lavora con lo stesso gruppo di giocatori da diversi anni. Ci aspetta una partita difficile, che proprio per questo non possiamo sottovalutare. E’ vero una doppietta agli azeri l’ho realizzata, ma ogni partita ha sempre una storia diversa».

Che allenatore è Sousa?
«E’ un allenatore molto preparato, che mi ha voluto a tutti i costi qui e che mi aiuta tantissimo».

E che l’ha anche difesa in estate dai continui assalti da parte del Napoli sul mercato.
«Di mercato non mi sono interessato. Io sto bene qui a Firenze e qui voglio giocare”

La scorsa stagione Kalinic ha realizzato, in Italia, 13 gol. Sedici se si contano i gol fatti in Ucraina. Quest’anno quale traguardo vuole tagliare?
«Non dico un numero, ma punto alla doppia cifra».

Gonzalo Rodriguez è leader vero?
«Sì, è il nostro capitano. Ci rappresenta in tutto e per tutto».

Che effetto le ha fatto il pubblico di Firenze?
«E’ fondamentale per i nostri successi. Viaggiamo in perfetta sintonia».

Dove arriverà la Fiorentina?
«Spero in Champions League, ma è difficilissimo perché ci sono tante pretendenti per lo stesso obiettivo».

Le Coppe, però, sono altrettanto importanti. Anche a lei piacciono le competizioni internazionali?
«Sì, ma è più corretto dire che mi piacciono tutte le partite. E vincere sempre. A gennaio entreremo in scena anche nella Coppa nazionale e vogliamo riscattare l’eliminazione al primo turno di un anno fa».

Anche raggiungere il traguardo di una finale internazionale, per Firenze, significherebbe tantissimo.
«L’ho giocata due anni fa col Dnipro e so cosa significa. E’ un’emozione bellissima che spero di rivivere il prima possibile».

Cosa ha pensato quando la Fiorentina ha bussato alla sua porta?
«Quando mi ha chiamato il mio agente per dirmelo, io avevo già risposto: sto arrivando».

Babacar?
«E’ un talento giovane, molto bravo e potrà arrivare lontano: serve pazienza e tempo, come per tutti i giovani».

Conosce Josip Maganijc, il giovanissimo attaccante preso dalla Fiorentina in estate? In Croazia sono convinti che sia il nuovo Kalinic.

«Non l’ho mai visto giocare, ma tutti dicono sia un talento. E’ un giocatore molto giovane. Lui il nuovo Kalinic? Lo spero per lui».

Tutti sono concordi nel ritenere Bernardeschi un giocatore di grande qualità: dove può arrivare?
«Anche lui è molto giovane, ma può ambire ad essere un top player, anche perché è uno che può sistemarsi bene in più posizioni nel campo. Fa bene entrambe le fasi, offensiva e difensiva».

Quale tra i suoi nuovi compagni l’ha più colpita?
«Spendo tre nomi: Sanchez, Milic e Salcedo».

Milic ha dimostrato di essere un soldato: dalla sua parte si passa difficilmente.
«Lo conoscevo, ci ho giocato in Nazionale. Mi ha confermato quello che di lui avevo sempre pensato: la sua, per me, è stata una conferma più che una sorpresa».

Non sta facendo sentire l’assenza di Alonso.
«No, anche se può migliorare ancora perché deve ambientarsi alla perfezione al calcio italiano».

Non è un caso che la Fiorentina, quest’anno, al Franchi, non abbia subìto nemmeno un gol.
«E’ un dato numerico importante. Da incrementare».

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