Albert Gudmundsson: l’oggetto misterioso di questa Viola. Attaccante, perchè inquadralo in ruolo sarebbe riduttivo, che l’anno scorso al Genoa ha fatto innamorare la Serie A e soprattutto la dirigenza della Fiorentina, che c’ha flirtato da Gennaio fino ad Agosto prima di riuscire a prenderlo. Ricordiamo bene la frenesia che c’era per la conclusione della trattativa: erano i giorni dell’asse Genova-Firenze-Torino, sul quale viaggiavano Gudmundsson e Nico Gonzalez: In città si respirava l’aria di qualcosa di grande, perchè finalmente avevamo comprato il giocatore che più di tutti aveva impressionato il campionato la stagione precedente: lo avevamo strappato alla Premier e, soprattutto, lui aveva scelto NOI rispetto all’Inter…che gongolare per i tifosi gigliati in quei giorni.
Purtroppo l’amore c’ha messo un po’ a carburare, perchè Gudmundsson a Firenze è arrivato acciaccato e fuori forma, non avendo praticamente svolto il ritiro estivo. Tutto il campionato è stato un saliscendi di emozioni per il giocatore e noi tifosi della Fiorentina: periodi in cui sembrava un’ira di Dio, come nel filotto di gol e assist post presunta rottura del coccige, e periodi in cui è sembrato un ectoplasma, come sta accadendo ultimamente.
La piazza non si è mai completamente invaghita del giocatore, e il ragazzo dal canto suo non ha mai espresso le sue piene potenzialità. A sua discolpa c’è da ricordare i numerosi problemi fisici avuti nel corso dell’anno e la “Spada di Damocle” processuale che pende sulla testa del 10 viola da molto tempo ormai. Cosa fare con questo giocatore? Flop o potenziale campione? Indubbiamente il talento non manca, lo ha fatto vedere in certe giocate, e a chi dice che il giocatore non sia incisivo ricordo una statistica: il giocatore ha giocato 357 minuti in Conference, praticamente quattro partite intere, siglando 2 goal e 1 assist. Numeri da giocatore forte. D’altra parte nel 3-5-2 di Palladino Gud sembra abbastanza avulso dalla manovra, soffrendo la mancanza di una vera rete di passaggi offensivi e una costruzione tattica oltre la nostra metà campo. Non aiuta quell’aria da “svogliato” che, a detta di molti, gli si legge in viso.
Se riscattarlo o meno si potrebbe dibattere moltissimo, e si troverebbero motivi validi a sostegno di entrambe le tesi, ma ciò che conta ora è il campo, e i risultati che siamo in lotta per raggiungere. Gud: caricati la squadra sulle spalle come farebbe un campione, facci innamorare in un mese di primavera decisivo a tutti gli effetti: per i sogni di gloria della Fiorentina, e per la tua permanenza a Firenze.