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Graziani: “Biraghi? Parlare a caldo crea danni. Pradè e Burdisso per il mercato non hanno carta bianca”
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Graziani: “Biraghi? Parlare a caldo crea danni. Pradè e Burdisso per il mercato non hanno carta bianca”

Redazione

7 Febbraio · 15:39

Aggiornamento: 7 Febbraio 2024 · 15:40

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Ciccio Graziani ha parlato ai microfoni di Radio Bruno, soffermandosi sul momento attraversato dalla Fiorentina

L’ex attaccante della Fiorentina, Ciccio Graziani, ha voluto analizzare la fase che i viola stanno attraversando in queste ultime gare di campionato. Le sue parole ai microfoni di Radio Bruno durante il Pentasport:

“Per quanto riguarda Italiano, a me va bene tutto quello che decide, ma che non rimetta Nzola in quella posizione. Io mi auguro che il ragazzo gli dica che piuttosto che giocare lì andrebbe in panchina, perché non c’entra proprio niente”. Si sofferma poi su Bonaventura: “Ci sta che abbia delle società che lo seguono, le chiacchiere in giro ci sono da sempre. Se c’è un po’ di amarezza negli spogliatoi son contento, perché significa che tutti faranno il massimo per fare meglio di così. Le cose in questo momento non stanno andando per niente bene in casa Fiorentina, il gesto delle scuse verso i tifosi è più che lecito”.

Sulle parole di Biraghi: “Parlare a caldo può creare sempre dei danni, io avrei evitato. Se avessimo preso Gudmundsson il mercato della Fiorentina sarebbe stato da 10. Io gli ho dato comunque 7, perché ritengo che sia migliorata. Adesso siamo incappati in questa situazione e dobbiamo uscirne. Eravamo quarti due settimana fa e oggi siamo ottavi. La classifica è cortissima, se non fai risultati con una certa continuità è facile scivolare giù“.

Ha poi concluso: “Sul modulo? Io l’ho sempre detto: giocherei con le due punte e Nico che svaria alle loro spalle. Ora è Italiano a doversi mettere a disposizione della squadra, visto che l’esterno richiesto non è arrivato. Serve cambiare! Se Italiano va via? Questi sono professionisti, non possono farsi condizionare da queste dicerie. Io calciatore me ne devo fregare di tutto ciò e pensare a dare il massimo per la maglia. Pradè? Oggi il ruolo del direttore sportivo è cambiato. Non è più come una volta. Lui non ha carta bianca sul mercato. Le società adesso si affidano a dei manager, che gli propongono dei giocatori, e da lì nascono le scelte. Burdisso? Lui è un uomo di calcio, che fa molto riferimento a quello spagnolo e argentino. Ma le decisioni arrivano dopo dei colloqui anche con Barone. In questi casi coinvolgerei anche l’allenatore. Purtroppo la figura del direttore sportivo è cambiata, diventando un ruolo di secondo livello”.

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