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GENNAIO MESE CRUCIALE PER LA FIORENTINA DI IACHINI: SEI PARTITE IN 23 GIORNI, ED UN MERCATO CHE… NON PUO’ ATTENDERE. CALCIATORI, TECNICO E DIRIGENZA, GLI ALIBI SONO FINITI. FONDAMENTALE IL RECUPERO DI CHIESA. L’EDITORIALE DI STEFANO BORGI.

Editoriali

GENNAIO MESE CRUCIALE PER LA FIORENTINA DI IACHINI: SEI PARTITE IN 23 GIORNI, ED UN MERCATO CHE… NON PUO’ ATTENDERE. CALCIATORI, TECNICO E DIRIGENZA, GLI ALIBI SONO FINITI. FONDAMENTALE IL RECUPERO DI CHIESA. L’EDITORIALE DI STEFANO BORGI.

Stefano Borgi

30 Dicembre · 02:08

Aggiornamento: 30 Dicembre 2019 · 13:39

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Cominciamo dagli auguri. Non solo quelli canonici per Natale e Capodanno. Buon compleanno ad Enrico Chiesa, che ieri ha compiuto 49 anni, e buon compleanno anche a Diego Della Valle che oggi di anni ne compie 66. Perchè accomunare questi due personaggi, lasciando da parte la coincidenza cronologica? Perchè a loro modo hanno condizionato (Della Valle) e stanno condizionando (Chiesa) il presente ed il futuro della Fiorentina. Probabilmente è tempo perso, ma ci piacerebbe sapere quanto Diego abbia influito (e perchè) nella conferma di Montella e nel ritorno di Pradè. Forse non lo sapremo mai. Vorremmo sapere, ed è nostro compito scoprirlo da cronisti, quanto papà Enrico incida sulla sanità mentale e psicologica del figlio Federico. Dal quale, inutile nasconderlo, dipende gran parte delle fortune future della Fiorentina. A nostro parere parecchio, e (non ce ne voglia) in misura spesso negativa. Non a caso, recentemente si è mosso Rocco Commisso in persona per tamponare la situazione, incontrando il padre procuratore. E non a caso (dopo un lungo silenzio) lo stesso Enrico ha ricominciare a parlare alla stampa. Lanciando messaggi finalmente positivi. Intanto nel mezzo c’è una stagione da salvare, una classifica da migliorare, una tifoseria da tranquillizzare. Perchè 40 punti sono lontani, ad oggi lontanissimi, e sarà meglio farli il prima possibile.

  • GENNAIO DECISIVO: molto passa per il mercato, ovviamente. Ora che Ribery starà fuori fino a marzo, urge un grande esterno (Politano?). Urgono due centrocampisti di lotta e di governo (Duncan, Fofana, Florenzi, Praet? Scegliete voi…) Serve una punta (Piatek ci piace, Cutrone meno, Llorente ci piacerebbe tantissimo), anche se la priorità resta in mezzo al campo. Detto questo, bisogna fare presto… prestissimo. Perchè dal 6 al 29 gennaio 2020, la Fiorentina rischia di giocare 6 partite: 4 di campionato e due di coppa Italia. Cinque, di sicuro, non ce le leva nessuno. Quindi, agli auguri aggiungiamo quelli per l’Epifania con il derby dell’Appennino, poi la Spal in casa, l’Atalanta in coppa, trasferta a Napoli, Genoa in casa ed (eventuale) quarto di finale di coppa Italia. Sei partite in 23 giorni, alla media di una ogni 4. Per questo i rinforzi devono arrivare subito, e devono arrivare pronti. Già dal 2 gennaio. E se davanti Vlahovic offre buoni segnali (in attesa delle condizioni di Chiesa e… di Pedro), in mediana la coppia Badelj-Pulgar non è riproponibile. Iachini valuterà Zurkowski, rilancerà Benassi (che delitto lasciare fuori un centrocampista che, l’anno scorso, tra coppa e campionato ha realizzato 10 gol), ma se come sembra Iachini varerà il 3-4-1-2, un todocampista che conquista le “seconde palle” e fa ripartire l’azione, servirà fin da subito.

NIENTE ALIBI: noi vogliamo bene a Daniele Pradè, ma quando il direttore ci dice che… va tutto bene madama la marchesa, fatichiamo a crederci. La lettera di Montella è già un indizio (unico assente tra i ringraziamenti, proprio Prade’), poi i saluti individuali: Castrovilli (e ci mancherebbe altro…) Vlahovic (idem con patate), e Ribery. Forse per un dovere… d’ingaggio e di pedegree. Comunque poca roba. Insomma, è evidente come con Montella ci fosse un problema nello spogliatoio. Solo così si spiegano le prove indecenti di Cagliari, con Verona e Lecce, contro il toro e con la Roma al Franchi. Da oggi cade ogni alibi, dal primo all’ultimo della rosa. Da oggi, se non arrivano i risultati: 1) è colpa dei calciatori. 2) è colpa della dirigenza. 3) è colpa dell’allenatore. Ma in cima ci sono loro, i calciatori, e Iachini (che è stato calciatore prima di loro) questo lo sa bene…

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