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Salvezza vicina: ora rivoluzione a partire dal direttore sportivo
Editoriali

Salvezza vicina: ora rivoluzione a partire dal direttore sportivo

Giancarlo Sali

5 Aprile · 10:59

Aggiornamento: 5 Aprile 2021 · 11:13

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Quando si pareggia fuori casa, seppur senza pubblico, giocando quasi metà della gara con un uomo in meno e con delle statistiche che ti dicono che sei riuscito ad essere comunque più pericoloso dell’avversario, vuol dire che si tratta di un punto d’oro e conquistato in maniera quasi eroica, grazie anche ad una difesa più solida a testimoniare il ritorno di Iachini sulla panchina della Fiorentina.

La partita di Genova ha messo in scena anche il probabile addio che si consumerà a fine stagione tra la società gigliata ed un Ribery frustrato (gli avevano promesso due anni all’interno di una squadra protagonista della Serie A, però quattro milioni netti all’anno li ha presi comunque) ed autore di una sciocchezza imperdonabile per un calciatore della sua esperienza, nonostante resti un campione.

Ora comunque il Cagliari terz’ultimo è a meno otto a nove gare dal termine, e seppur il calendario non sia affatto agevole, si aspetta solo il ritorno di Commisso per iniziare (ed è già tardi) a programmare la prossima stagione, che non può vedere ancora Pradè sulla scrivania da direttore sportivo della Fiorentina (in tal senso radio mercato è più propenso su una sua conferma , ma le parole di Criscitiello su Giuntoli ci lasciano invece sperare).

Se la Viola ha concluso il match dell’altro ieri con Amrabat esterno destro di difesa, capiamo subito tutti i motivi per i quali non possa essere riconfermato dopo questi due anni a Firenze, ed in particolare dopo l’ultima campagna acquisti invernale, dove ha ceduto in prestito giocatori integri ed acquistato due calciatori che avevano giocato pochissimo negli ultimi tre anni, e si è visto subito purtroppo.

Fiorentina

E’ romano come me, persona squisitissima, gli voglio bene, ma se deve rimanere lo può fare in altra veste, magari in quella di gestione delle pubbliche relazioni, non essere il protagonista nella scelta dei calciatori.

Ora urge rinnovare il contratto del cecchino Vlahovic (prende pochissimo attualmente in proporzione al calciatore che sta diventando, e quindi tirare la corda e non rinnovare non conviene nemmeno a lui): anche l’altro ieri decisivo, anche l’altro ieri in goal, anche l’altro ieri a lottare da solo contro tutta la difesa avversaria in dieci contro undici.

La Fiorentina deve ripartire da lui, Castrovilli (apparso in crescita, d’altronde è dotato sia tecnicamente che fisicamente) e Martinez Quarta, altrimenti rimane poco da salvare per il resto.

Arriverà ovviamente anche un allenatore nuovo, che provi a far riconquistare alla Viola una dimensione europea, senza però voli pindarici o investimenti milionari. Basterebbe ad esempio prendere 2 giocatori che stanno retrocedendo col Crotone, Messias e Simy, magari aggiungerci Musa Barrow (ci saranno la seconda rata di Chiesa, i soldi di Pedro e quelli che arriveranno dalle partenze di diversi difensori della rosa) per coprire gli addii dei senatori Callejon e Ribery.

Chiosa su Pezzella: l’altro ieri è tornato il nostro capitano con una prestazione all’altezza, realizzata con interventi sicuri e provvidenziali, anche in piena area di rigore viola. Forse le nostre strade si separeranno a fine stagione, ma siamo sicuri che lui concluderà l’esperienza gigliata da leader qual è, lasciando poi il testimone appunto a Martinez Quarta.

Giancarlo Sali

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