A Toscana TV ha parlato l’ex attaccante della Fiorentina Sauro Fattori, che si è espresso in merito alla prova della squadra di Palladino a Empoli, soffermandosi su molte tematiche del pari gigliato contro la società di Corsi.
“Palladino non deve farsi condizionare dall’esterno, ha un progetto e deve portarlo avanti, nel bene e nel male. Non c’è cosa peggiore, parlando da allenatore, di fare ciò che chiedono gli altri quando si ha tutta un’altra idea di gioco. A Empoli si sono visti un Gosens e un Dodo che giocando in questo modo non hanno un rendimento, diventano calciatori normali. Palladino deve avere il coraggio di cambiare delle cose: è questo che poi fa la differenza, deve imporsi. L’allenatore non deve cambiare le proprie idee, in base alle pressioni, se tifosi e media chiamano la difesa a 4. Se un allenatore chiede Gosens la sua idea è quella di giocare con la difesa a 3. perchè poi va a giocare a 4? Lo stesso si può desumere dagli arrivi a centrocampo nel finale di mercato e dalla scelta di puntare su Kean e Gudmundsson”.
“La miglior prestazione difensiva viola della stagione? Entrambe le squadre facevano a “chi tirava indietro” anzichè in avanti. L’Empoli non è una potenza, ha fatto tre 0-0, l’unico tiro in porta l’ha fatto con Pezzella. La Fiorentina non ha fatto un tiro in porta, non è buon segnale. La squadra non è fluida. Da cosa si è difeso l’Empoli? Colpani ha giocato male, Kean in questa modalità di gioco diventa statico e perde la sua forza, è limitato. Bove fa fatica a giocare da centrale di centrocampo in una mediana a due, ha bisogno di potersi inserire. Ci sono difficoltà? Allora bisogna fare le cose più facili. Tutto questo cambiare di continuo, non aiuta la squadra”.
“Gudmundsson deve inserirsi alla Fiorentina in maniera autorevole e non autoritaria. Con la Lazio ha preso il pallone e tirato due rigori, sul secondo ha un po’ discusso con Kean, che era il rigorista designato. Ad Empoli quando ha battuto la punizione ha rivolto uno sguardo strano a Cataldi e Colpani, guardandoli quasi come fossero avversari e non deve essere così. Do colpa anche all’allenatore, le gerarchie mi sembrano molto leggere. Un dirigente che sta vicino al tecnico è importante, talvolta serve prevenire alcune situazioni. Il problema è che non so chi potrebbe farlo alla Fiorentina. Pradè avrebbe la carriera per farlo. Kouame con la fascia di capitano che parla alle televisioni e va a rappresentare la Fiorentina? Non è un leader, non è un titolare fisso, non ha un certo tipo di storia come calciatore. Ha detto cose che si risolvono nello spogliatoio. Bisogna stare attenti, sono situazioni che vanno gestite”.