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Esclusiva Pin: “Mi voleva la Juve, scelsi Firenze. Iachini ha esaudito un suo desiderio..”
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Esclusiva Pin: “Mi voleva la Juve, scelsi Firenze. Iachini ha esaudito un suo desiderio..”

Redazione

30 Marzo · 13:39

Aggiornamento: 30 Marzo 2020 · 13:40

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di Marco Collini

Oggi ai microfoni di Labaroviola.com abbiamo l’ex difensore centrale della Fiorentina Celeste Pin.

Buongiorno Celeste, sei nato a San Martino di Colle Umberto in provincia di Treviso. Da Veneto come ci si innamora di Firenze, fino a rimanere anche dopo la fine della carriera?

“Buongiorno Marco, qua a Firenze ho trovato una mentalità molto simile alla mia. Gente molto socievole, che mi ha fatto sentire a casa fin da subito”.

Arrivasti in viola nella stagione 82/83′, come andò la trattativa?

“Io giocavo a Perugia in B, ero un ventunenne già Nazionale di categoria. Mi voleva la Juve, mi avrebbero inserito al posto di Brio che procedeva verso la pensione. Ma non chiusero l’affare, arrivò la Fiorentina ed eccomi qua”.

Era nel destino..

“Esattamente, sono venuto in viola ed ho scelto l’esatto opposto della Juventus. Posso dire di aver avuto modo di scegliere la parte giusta del Sistema”.

La Fiorentina più forte in cui hai giocato?

“Direi la stagione 85/86. Eravamo forti ed arrivammo al quarto posto( oggi saremmo in Champions). C’erano Galli in porta, Contratto Gentile Passarella Carobbi dietro, Berti Oriali Battistini Antognoni a centrocampo, Massaro e Monelli davanti”.

Hai giocato al fianco di un campione del calibro di Passarella, che ricordi hai di lui?

“Era un ‘Caudillo’ un leader vero e proprio. Un duro in campo, sia con gli avversari che coi compagni. Fu un grande motivo di crescita per un giovane come me”.

Parliamo un po’ della stagione 89’/90′, quello della maledetta finale con la Juventus. Come mai tanta fatica in Serie A e grandi risultati in Uefa?

“La rosa era molto ristretta, in panchina c’erano dei ragazzi giovani con poca esperienza. Cosi dopo le gara del mercoledì, non potevamo recuperare soprattutto mentalmente da quelle fatiche. Meno male che ci salvammo, seppur con qualche patema d’animo”.

Parliamo dell’attuale tecnico viola Beppe Iachini, il quale è stato tuo compagno per due stagioni. Quali erano le sue caratteristiche?

“Beppe veniva dal Verona ed aveva già maturato le sue esperienze. Nello spogliatoio era molto socievole”.

Vi siete rivisti da quando siede la panchina viola?

“Si certo, è felice e carico. Ha chiuso il cerchio dei suoi desideri. Lo vedo orgoglioso del posto che occupa e del colore che difende”.

Torniamo a te Celeste, dopo 9 anni arrivò il momento dei saluti. Come maturò la decisione?

“Io ero scontento quell’anno, non giocavo e a 30 anni se non trovi spazio finisci rapidamente in naftalina. Così si fece avanti il Verona. Lì c’era Fascetti che mi voleva, così me ne andai”.

Una pecca alla tua carriera è stata la mancanza della Nazionale?

“Devo dire che ho raccolto 12 presenze in U21. Mi allenava Azeglio Vicini, il quale era anche il vice di Bearzot. Nell’82’ lo stesso Vicini, mi confidò come si stesse valutando il mio inserimento nei 22 per il Mundial spagnolo. Il tutto venne vanificato dal fatto che giocavo in B”.

Chiudiamo con quei compagni con cui hai giocato a Firenze, i quali ci hanno lasciato..

“È vero, ho giocato coi poveri Cucchi, Borgonovo, Salvatori e Fiondella. Tutti ragazzi perbene, dei quali ho ottimo ricordo. Ragazzi per i quali il destino ha deciso un futuro crudele”.

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