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Esclusiva Campolo: “Iachini un trascinatore. Ranieri ha trasformato Batistuta in un campione. Vi racconto…”
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Esclusiva Campolo: “Iachini un trascinatore. Ranieri ha trasformato Batistuta in un campione. Vi racconto…”

Lisa Grelloni

28 Gennaio · 18:16

Aggiornamento: 28 Gennaio 2020 · 18:22

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di Lisa Grelloni

Oggi abbiamo avuto in esclusiva ai microfoni di Labaro Viola l’ex centrocampista della Fiorentina Sergio Quinto Campolo il quale ci ha raccontato un po’ dell’attuale mister gigliato Beppe Iachini, di Claudio Ranieri, di Batistuta e della sua avventura in maglia viola.

Ciao Sergio, nella stagione 1993-1994 hai giocato con i Viola in Serie B insieme a Beppe Iachini, com’è lui caratterialmente? 

Caratterialmente è un trascinatore, era sempre motivato sia in partita che in allenamento, sopperiva a qualche sua lacuna tecnica con un grandissimo temperamento.

In quegli anni si intravedeva già la sua voglia di allenare?

Sì, già allora si intravedeva quella che è oggi la sua professione. 

Ci puoi raccontare un aneddoto che avete vissuto nell’ambiente fiorentino? 

Beppe adorava le rovesciate, molte volte intratteneva tutti facendole anche negli spogliatoi, era un grande uomo spogliatoio. Per noi giovani era uno dei punti di riferimento più importanti.

Hai dei rimpianti legati alla tua stagione in A con la Fiorentina? 

L’unico mio rimpianto è che probabilmente essendo arrivato in una grandissima piazza con tanti campioni non mi sono mai giocato le mie carte al 100%.

Com’era Claudio Ranieri a livello lavorativo in quegli anni? Era uno che già si proiettava a metodi di calcio futuri? 

Claudio Ranieri sicuramente è stato uno dei migliori allenatori che ho avuto in carriera ed il suo essere ancora oggi sulla cresta dell’onda dimostra chiaramente la sua proiezione, sempre aggiornato e mai appagato…

Ci puoi raccontare qualche aneddoto di Roccaporena dove la Fiorentina si ritirava in quegli anni?

Di Roccaporena ricordo aldilà degli importanti carichi di lavoro e soprattutto del grande seguito che ha la Fiorentina lì vicino al santuario di Cascia, sicuramente non dimenticherò mai le lunghissime passeggiate. Prima dell’allenamento si stava sempre tutti insieme con il mister che in quel periodo parlava della famosa onda riguardante la fase difensiva, la camminata dall’albergo allo stadio era sempre anche se in modo scherzoso un aggiornamento sul discorso tecnico-tattico. Ricordo benissimo la famosa “onda di Ranieri” che era un movimento della fase difensiva, la riproponeva sempre. Eravamo un bellissimo gruppo con un grande allenatore infatti poi i risultati l’hanno dimostrato.

Batistuta a fine allenamento rimaneva a calciare punizioni? 

Credo che Gabriel abbia fatto un grande salto di qualità quando ha conosciuto Ranieri perchè era un martello sotto tutti i punti di vista e chiaramente avendo intravisto il talento di Batistuta le ha esaltate anche se negli anni precedenti aveva già dimostrato chi fosse. Penso che il mister abbia avuto un’incidenza positivissima nella trasformazione di Bati poi da calciatore solo potente a tecnico. Ranieri ha lavorato molto seguendolo costantemente, l’ha trasformato da un grande calciatore ad un campione. Sì, spesso al termine dell’allenamento quasi tutti gli attaccanti si fermavano a calciare in porta e Bati pian pianino è diventato uno specialista anche dei calci piazzati. L’essersi incontrati credo sia stata una fortuna per ambo le parti.

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