Intervistata da Tuttosport il difensore dell’Atletico Madrid Femino e della Nazionale italiana femminile Elena Linari, ha raccontato la sua esperienza nella Liga spagnola con un occhi odi riguardo alla Serie A femminile e alla prossima Coppa del Mondo: “In cima alla Liga si sta alla grande, è da settembre che siamo davanti a tutte e ci dobbiamo lottare con tutte le forza per rimanerci. Il Barcellona ci insegue, ed è piuttosto vicino, ma noi vogliamo vincere il campionato e la Copa de la Reina. Mi trovo bene qui, ho firmato per due anni e se mi vogliono tenere io rimango volentieri. Le differenze principali con l’Italia sono nella metodologia di gioco, qui si va di tiki-taka, passaggi a terra e il lancio lungo è visto sempre con una certa diffidenza, mentre in Italia il gioco è più tattico e organizzato, meno aperto. E poi è diversa la profondità della rosa perché sia noi sia il Barça abbiamo un organico formato da 22 giocatrici ai massimi livelli, questo è dovuto anche al fatto che hanno cominciato a investire da più tempo, le società professionistiche sono entrate prima, ma neanche qui siamo ai livelli di inglesi e tedeschi. 48Mila al San Mames? 48121 per l’esattezza. Mi tremavano le gambe a essere sincera, poi venire a sapere che è stata la gara più seguita d’Europa mi ha fatto capire che sono arrivata nella nazione giusta al momenti giusto. In Italia siamo ancora in alto mare, ma bisogna dire che la Spagna è partita molto prima di noi. – continua Linari parlando dello Scudetto italiano – Se dico che lo vince la Fiorentina sembro banale? La corsa è bella, avvincente e Juve-Milan di domenica sarà lo spartiacque della stagione. Il nostro calcio aveva bisogno di un campionato così divertente e aperto. E poi ci sono anche Roma, Sassuolo e Atalanta che hanno organici competitivi. Nazionale? Sulla carta abbiamo un girone abbordabile con avversarie alla portata. Sappiamo che Australia e Brasile possono impensierirci, le prime sono molto fisiche, le seconde tecniche e dovremo preparare al meglio le due sfide. Ora ci sarà il torneo di Cipro che serve perché giocheremo ogni tre giorni e ci aiuterà ad abituarci al ritmo dei Mondiali”.
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