
La gara con l’Atalanta sta per finire, negli ultimi minuti ci sono continui ribaltamenti di fronte. La Fiorentina che spinge per vincerla, i bergamaschi che hanno due ripartenze per fare male. Dagli spalti arriva un’ovazione: è riservata a Domilson Cordeiro dos Santos, noto semplicemente come Dodò. Ha appena portato a termine l’ennesimo recupero di una gara che l’ha visto assoluto protagonista. Saranno undici, in totale, i palloni recuperi a fine partita. Il migliore in assoluto. Non solo: il brasiliano risulterà al top anche per numero di palloni giocati (105), numero di passaggi riusciti (54), numero di passaggi riusciti nella tre quarti avversaria (20) e per numero di palloni riusciti e giocati in avanti (27). Segno evidente che Dodò sia in stato di grazia, che il suo periodo di ambientamento e di adattamento al calcio di Vincenzo Italiano sia ormai terminato e che di gara in gara stia crescendo.
Contro l’Atalanta ha recuperato, ripiegato, accelerato. Sprint da quasi 32 km/h, a tratti imprendibile. I suoi movimenti hanno messo in difficoltà la squadra di Gasperini, così come richiesto da Italiano al suo pacchetto arretrato. Che poi, in realtà, ha l’attitudine ad attaccare e a impostare dal basso. Una delle grandi novità che il tecnico della Fiorentina ha introdotto negli ultimi tempi: l’evoluzione dei difensori mobili, con compiti più da registi che da difendenti. Una linea a quattro che però comprende due centrali come Quar ta e Igor che amano uscire dalla difesa palla al piede, alzare la testa e avanzare fino a centrocampo con licenza di impostare e di inventare. Che sia un lancio, una palla in verticale, un appoggio sugli esterni d’attacco a quel punto più larghi nella disposizione in campo. Il concetto è chiaro: sfruttare le ripartenze dal basso apportando maggiore densità in mezzo al campo e chiedendo alle due ali di stringere col difensore centrale rimasto nel suo ruolo. Aggiungere un difensore alla linea del centrocampo per alzare la linea e schiacciare gli avversari. Italiano, insieme al suo staff, ha lavorato alla svolta in chiave più offensiva. Le soluzioni non mancano ed è normale che a volte la Fiorentina si sbilanci rimanendo con un potenziale uno contro uno nella sua difesa. Rischi calcolati ma che ormai fanno parte di un sistema di gioco sempre più collaudato. È la nuova versione di una Fiorentina che ha cambiato pelle senza snaturare il suo gioco. Lo scrive Repubblica.
Repubblica: nodo Franchi, la Fiorentina non ci sta a 2 anni fuori. Il Comune per ora non si esprime