La scena simbolo della serata resta Palladino con il cronometro in mano, furioso col quarto uomo per il gol di Dovbyk arrivato a fine primo tempo, proprio nei secondi conclusivi del recupero. Un gol regolare, partito da un calcio d’angolo battuto nei tempi consentiti, che lancia Ranieri e la Roma in zona Champions e lascia la Fiorentina inchiodata all’ottavo posto. Il vero protagonista della partita però è Svilar, autore di almeno tre parate decisive, in particolare su Kean e Mandragora, che negano ai viola un pareggio meritato. Troppa imprecisione sotto porta e uno straordinario portiere giallorosso condannano i toscani a una sconfitta amarissima.
La Fiorentina paga scelte obbligate e strategiche: Palladino opta per un ampio turnover in vista della sfida europea contro il Betis, lasciando fuori uomini chiave come Fagioli, Adli e Gudmundsson. L’avvio è timido, con una squadra appesantita e poco lucida, che si limita a coprire. La Roma tiene il pallino del gioco ma crea poco, fino al finale del primo tempo, quando da un angolo nato dopo una parata di De Gea e una svirgolata di Gosens, arriva la rete decisiva. Nel secondo tempo Palladino cambia tutto: prima passa al 4-4-2, poi al 4-2-3-1 inserendo tutte le forze offensive, ma senza successo. Zaniolo, fischiato ed espulso dopo la sostituzione, delude ancora.
Nonostante la generosità finale, la Fiorentina non riesce a concretizzare e deve incassare una sconfitta che complica i piani europei. Ora la priorità si sposta sulla Conference League, dove giovedì al Franchi servirà una vera “remuntada” contro il Betis per salvare la stagione e puntare alla terza finale consecutiva. Il pubblico sarà chiamato a spingere una squadra che, pur con le ferite aperte di Roma, ha ancora la possibilità di scrivere una pagina importante. Lo scrive il Corriere Fiorentino.