Per il senegalese non esistono vie di mezzo: ci sono partite in cui gioca, segna e lascia il segno, e altre in cui non ne azzecca una e finisce nel vortice delle critiche come domenica scorsa.
El Khouma vive un momento no. E non solo per colpa del gol sbagliato domenica con l’Atalanta. No, perchè un errore può capitare, come gli ha detto lo stesso Pioli.
Per il centravanti non c’è nessuna bocciatura in vista, anzi. Babacar è e resterà una risorsa per questa Fiorentina, che proprio nella fase realizzativa ha una delle sue criticità più urgenti.
Un po’ di bastone (le urla verso Baba hanno ricordato molto quelle di Sousa) e un po’ di carota, che poi sarà seguita da un’altra opportunità a breve.
Quando? Forse già a Verona (magari a partita in corso), anche se il senegalese in parte si è complicato la vita da solo.
Con un atteggiamento diverso (anche in allenamento) il ballottaggio con Simeone sarebbe oggi più aperto. Pioli non sta pensando al modulo con due punte, ma allo stesso tempo non vuole mettere da parte nessuno. Anche perché sa bene che proprio Babacar ha bisogno di sentire massima fiducia intorno a sè per rendere al meglio. Il fatto, semmai, è un altro. E cioè il ruolo che può avere a medio-lungo termine Babacar in questa squadra.
Baba è il giocatore più pagato della rosa (1,5 milioni netti a stagione), ma dopo 6 giornate ha giocato appena 96 minuti, e mai da titolare. Ogni anno si parla della stagione giusta per l’esplosione di Baba, poi però arriva qualcuno e gli ruba regolarmente il posto. Un campanello di allarme che lascia grossi dubbi sul suo futuro (scadenza 2019), anche se proprio lui sembra orientato a restare qui almeno fino alla scadenza del contratto.
Corriere fiorentino