Pioli ha già avuto modo di parlare con Moise, e i tifosi ovviamente schierati compatti al loro fianco sperano e vogliono andare avanti con Kean, il centravanti atteso invano dalla partenza di Vlahovic (gennaio 2022) con destinazione Torino sponda bianconera, e anche dall’altra parte ad ora non c’è segnale o indizio che allontani il calciatore, al quale tra le altre cose spetta il compito di attivare questa clausola.
Richieste in tal senso non sono arrivate alla Fiorentina stessa, né dal diretto interessato e né dalle società che potrebbero essere invece interessate. Ad esempio l’Al-Qadsiah, la prima e più concreta minaccia sotto il profilo economico per il portafoglio senza fondo dei sauditi, ma siamo al si dice e a un approccio che è stato esplorativo con gli agenti di Kean per capire soprattutto se esista la volontà di lasciare il calcio che conta a meno di un anno dal Mondiale americano tra Canada, Stati Uniti e Messico.
A sensazione non c’è, nemmeno di fronte ad un’offerta da quindici milioni che può perfino salire. Semmai, quello sì, il problema per la clausola può chiamarsi Premier League, dove non ci sono gli stessi soldi che in Arabia ma neanche c’è la minima difficoltà a trovarli per spenderli. La voce che gira è quella che conduce diritta al Manchester United in questo caso, però va ribadito al momento l’insussistenza di qualsiasi proposta, ancorché informale. Lo scrive il Corriere dello Sport.