di Paolo Lazzari
Colpa della Fiorentina, nulla da dire. La viola era responsabile unica del proprio destino e ieri, alla decisiva prova dei fatti, ha miseramente fallito. Il Cagliari andava sconfitto con lucidità mentale, testa e passione: sul rettangolo verde, invece, la squadra traballante sull’orlo della serie B, per larghi tratti, è sembrata la Fiorentina.
Eppure, c’è qualcosa che resta da aggiungere, nell’affresco di una giornata sghemba, venuta giù male (malissimo, con quella rissa finale), che peggio non si può. C’è un dato – al di là di ogni dietrologia e di ogni parvenza di complottismo – che resta incontrovertibile: Fiorentina-Cagliari e Atalanta-Milan andavano giocate in contemporanea.
Semplicemente perché, a pensare male, spesso ci si coglie. Il “biscotto” confezionato qualche ora dopo la sconfitta viola, infatti, sarebbe stato certo più difficile, se non impossibile, si fosse giocato allo stesso orario. Certo, a meno che non si pensi che qualcuno possegga attitudini divinatorie.
Sì, lo so: in tanti diranno “ma che discorsi, bisognava vincere noi, stop”. Tutto vero, verissimo. Come resta vero che, magari, una tra Milan e Atalanta avrebbe potuto spingere di più sull’acceleratore, restando incerto fino all’ultimo il risultato di Firenze.
E’ andata così e lo accettiamo. Ma mettiamoci in testa che gare che valgono per lo stesso obiettivo, Europa minore, maggiore o salvezza che sia, devono essere giocate allo stesso orario, per evitare il beneficio di dubbi legittimi, specialmente nel paese di Calciopoli.