La polizia locale della provincia di Al-Furat ha vietato ai cittadini di mostrare in pubblico le divise targate Nike e Adidas, L’unico club italiano nel documento che circola in rete è quello rossonero.
Che la follia dell’Isis colpisse la libertà individuale delle persone era cosa nota, che andasse a toccare anche il calcio era più difficilmente prevedibile, anche se non così sorprendente: è accaduto nella provincia di Al-Furat e in particolare a Raqqa, nord della Siria, all’interno dei territori dello Stato Islamico. La polizia locale ha fatto divieto ai cittadini di indossare le maglie targate Nike e Adidas: la sanzione prevista per chi dovesse mostrarsi in pubblico con le divise da calcio disegnate dalle due multinazionali è di 80 frustate.
In rete circola un documento grazie al quale si evince quali sono le maglie proibite dall’autorità religiosa: tra i marchi presenti, in realtà, non ci sono tutte le grandi squadre o le nazionali targate Nike o Adidas, e dei club italiani compare solo il Milan. Vietato anche vestire le maglie di Barcellona, Real Madrid e delle nazionali francese, tedesca e statunitense. A tal proposito va detto che in Iraq, ad agosto, fu fermato un baby-kamikaze che sotto la maglia di Messi (quella del Barcellona) aveva una cintura esplosiva.
Gazzetta.it