L’attacco è una terra arida e priva di fantasia. C’è Chiesa che è di un altro pianeta. Il resto sono buoni giocatori (tre o quattro) e onesti mestieranti da mezza classifica. Poi si può discutere di quelli fuori posizione.
D’altra parte la società, ispirata dalla pubblicità di mondo convenzienza, ha deciso di rinunciare a una prima punta di peso per la panchina e, soprattutto, a un regista operativo. Sono scelte. Anche tecniche.
Il fatto è che vedi Chiesa, i suoi strappi, le sue fughe in avanti, i suoi assoli, e reagisci in due modi, a seconda di quale sia la tua visione della vita. Se sei un sognatore ottimista ti chiedi che Fiorentina sarebbe se ci fossero molti giocatori alla sua altezza, in caso contrario invece ti domandi per quale motivo dovrebbe restare a giocare a Firenze, con l’Europa sempre in dubbio e una società votata a raccattare prestiti in giro sperando che Dio l’abbia mandata buona.
Ma esiste una possibilità di trattenere il gioiello almeno un altro anno per dare un po’ di senso al celebre progetto giovani? La risposta è: sì, è possibile, perchè il ragazzo non forzerà mai la mano, se vede un minimo di ambizione intorno. Due cose sono importanti: giocare in Europa (altrimenti non esisti) e avere una squadra nata per giocarsi tra il quarto e il sesto posto, non tra il sesto e il nono. E la Fiorentina dovrà decidere, scegliere, agire. Senza poter usare la vecchia regola mediatica del calciatore traditore, perchè con Chiesa non funzionerebbe. Il problema si porrà più in là, e nel frattempo è il ritorno in Europa ciò su cui Pioli deve incidere.
Benedetto Ferrara, La Repubblica