La sua media gol è da top bomber. Eppure ha giocato poco, pochissimo. E ancora oggi la Fiorentina fatica a inquadrarlo. Titolare nella prossima squadra viola o eterna alternativa? Babacar ha le idee chiare: «Il mio primo obiettivo è restare a Firenze e vincere una Coppa con questa maglia. Solo dopo aver centrato questo traguardo potrei pensare di andare in cerca di nuove sfide. Firenze è la mia casa»
Dopo quel gol all’Inter i nerazzurri l’hanno corteggiato: «L’Inter mi voleva. Seriamente. Ma io allora ho scelto Firenze. Questa città mi ha accolto come un figlio, mi sento in debito. Voglio fare qualcosa di importante per i nostri tifosi. Corvino? È un secondo padre. È stato lui a portarmi a Firenze dieci anni fa. Poche partite? Per il momento ho avuto poche opportunità. Ma certo non per colpa di Kalinic che è uno dei centravanti più forti d’Europa. Ora cerco la mia occasione. Sono convinto di poter essere il centravanti titolare di una squadra che lotta per la zona Champions. Spero che sia la Fiorentina a garantirmi questa possibilità. Se siamo alla fine di un ciclo? Stiamo vivendo un campionato sfortunato. Andate a leggere quanti pali abbiamo preso, sono numeri da record. E contro di noi i portieri spesso hanno fatto miracoli. Però non è ancora finita.
Bernardeschi? Spero che resti. Federico in questo momento ha nella mente e nel cuore solo la Fiorentina. Tutto a suo tempo. Chiesa? È forte forte. Nella testa oltre che nelle gambe. Diventerà un topplayer. Il sogno nel cassetto? Dimostrare a tutti quello che valgo. Non sono più un ragazzino. È l’ora di dimostrare a tutti che sono pronto per un ruolo da attore protagonista».
Poi il senegalese presenta la partita in programma sabato al Franchi: «Una partita che dobbiamo vincere. L’Europa è lontana. Ma abbiamo il dovere di fare punteggio pieno nella gare che mancano prima della fine del campionato. Difficile, non impossibile. La Fiorentina vale molto più della sua attuale classifica. E a volte lo abbiamo dimostrato».
La Gazzetta dello Sport