Anche il Parma finisce ai cinesi. La trattativa per la cessione del pacchetto di maggioranza è ormai in dirittura d’arrivo: l’annuncio verrà dato soltanto al termine dei playoff di Lega Pro che vedono la squadra emiliana impegnata dai quarti di finale. Così gli imprenditori del territorio (Guido Barilla, Paolo Pizzarotti e Giampaolo Dallara tra gli altri), che due anni fa avevano fatto rinascere il club dopo il fallimento della gestione Ghirardi, fanno un passo indietro pur rimanendo come azionisti di minoranza e lasciano spazio a Jiang Lizhang, uomo d’affari cinese, proprietario dell’agenzia di marketing Desport, che detiene la proprietà del Granada e sta per acquisire il controllo del Crystal Palace. L’investimento, nei prossimi due anni, sarà di 10 milioni di euro. È previsto, perlomeno secondo gli accordi siglati ieri a Parma, negli uffici dello stadio Tardini, che Lizhang arrivi a una quota del 60 per cento, ma il suo obiettivo nel tempo è quello di avere il 90 per cento (per statuto il 10 per cento deve essere riservato all’azionariato popolare).
A fare da intermediario nella lunga trattativa tra gli industriali parmigiani e il gruppo cinese è stato Hernan Crespo. L’ex attaccante, che vive con la famiglia a Parma ed è sempre rimasto molto legato al club gialloblù, ha lavorato per almeno cinque mesi affinché si giungesse a questo accordo. Jiang Lizhang vorrebbe che Crespo occupasse la poltrona di vicepresidente esecutivo con delega per l’area tecnica: dovrebbe sovraintendere alla gestione del settore giovanile oltre che della prima squadra, senza però entrare in conflitto con l’attuale direttore sportivo Daniele Faggiano e con l’allenatore Roberto D’Aversa, entrambi confermati anche per la prossima stagione indipendentemente dal risultato dei playoff.
L’obiettivo di Lizhang è quello di lavorare a Parma seguendo il «modello Atalanta». Quindi: massima attenzione ai ragazzi del vivaio che dovranno essere valorizzati e lanciati. Ci vorranno tempo e pazienza per riuscire a costruire questo progetto. Lizhang, che dovrebbe assumere la carica di presidente (ruolo al momento vacante dopo le dimissioni di Nevio Scala nell’autunno del 2016), non si è dato una scadenza, anche se nei colloqui che ha avuto negli ultimi mesi con gli attuali dirigenti non ha nascosto il desiderio di riportare il Parma in Serie A nell’arco di cinque anni. Il primo gol del gruppo cinese sarà l’acquisizione del centro sportivo di Collecchio (ora all’asta) e poi si comincerà a ragionare sulla possibilità di comprare anche lo stadio Tardini (di proprietà del Comune).
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