Ma ve lo ricordate l’album Panini? Quello che ti mancavano sempre due-tre figurine per finirlo e avevi decine di doppioni affastellati un un angolo? Ecco, questa Viola ci assomiglia tantissimo. Una squadra di doppioni: e finalmente, verrebbe da dire. Per ogni ruolo un titolare ha la sua riserva, in qualche caso anche due. Nulla di troppo scontato, se consideriamo le lacune che la rosa ha presentato nella scorsa stagione. Corvino sta operando bene, in questo senso.
Guardate davanti: l’abbondanza regna sovrana. Rossi, Kalinic, Babacar, Zarate e Maganjic in lizza per i due posti del nuovo 3-4-1-2 (variante che sembra avrà la meglio sul 3-4-2-1) di Sousa. Addirittura una folla per il ruolo di trequartista: Ilicic (in vantaggio su tutti), Toledo, Chiesa, potenzialmente anche Hagi. Senza dimenticare l’offensività di Baez, Berna e Tello. A proposito: con il ritorno dello spagnolo, pupillo di Sousa, ecco che la fascia destra è protetta da lui e dal 10. E non scordiamoci Diks. A sinistra c’è il titolarissimo Alonso, che ora ha le spalle coperte da Milic.
A centrocampo non mancano le risorse: Borja resta il faro, accanto a Vecino e con un Badelj costretto a rimanere, oltre a Carlos Sanchez e Hagi. Alla fine il miglior acquisto è tenere i migliori.
E i portieri? Addirittura troppi: Tata, Drago, Lezzerini e Satalino pronto in rampa di lancio.
Manca uno slot e lo conosciamo tutti. Astori e Gonzalo continuano ad essere coppia di fatto, insieme al terzo incomodo Tomovic. Dietro quei tre, il nulla. Una lacuna che doveva già essere colmata, a 5 giorni dalla Juve, perché se usi la difesa a 3 non puoi avere 3 centrali e stop. Ora servono due difensori e poi, davvero, l’album sarà completato.