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Richards: “A Firenze ho incontrato le persone migliori della mia vita, zero razzismo con me”
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Richards: “A Firenze ho incontrato le persone migliori della mia vita, zero razzismo con me”

Redazione

11 Novembre · 19:48

Aggiornamento: 11 Novembre 2019 · 19:48

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La scorsa estate Micah Richards ha lasciato l’Aston Villa e ha dato l’addio al calcio a soli 31 anni: il difensore cresciuto nelle giovanili del City ha giocato anche con la Fiorentina 2014-15 senza lasciare il segno. Oggi Richards fa l’opinionista per la BBC e si diverte a raccontare gli aneddoti della sua carriera.

Richards ha raccontato tante chicche ai microfoni di SportBible, a cominciare dal suo rapporto speciale col ‘bad boy’ Balotelli:

“Mario è un ragazzo eccezionale ed è molto piacevole stare in sua compagnia. È venuto a casa mia un paio di settimane prima dell’incidente coi fuochi d’artificio e ha provato ad accenderli anche da me… Mario pensa che tutto sia divertente, mi piace tanto perché non prende mai la sua vita troppo sul serio”.

Richard é rimasto indignato dopo gli episodi di Verona dello scorso fine settimana: “L’attacco subito da Balotelli è stato terribile, nel video che Mario ha pubblicato si sentono i versi delle scimmie ed è pazzesco. Quando giocavo alla Fiorentina non c’era nulla. Forse perché non avevo un nome abbastanza importante. Mario è un grande nome, ed è italiano, quindi è così che pensano di poter entrare sotto pelle. I tifosi a Firenze sono stati fantastici con me. Quando parliamo di Italia sappiamo che c’è molto razzismo, ma quando ero a Firenze, onestamente, ho incontrato le persone più belle della mia vita. È davvero triste che ci sia ancora razzismo in Italia

Richards ha rivelato cosa significa essere allenato da Mancini: “Lavorare con lui sembrava un incubo a volte perché è un perfezionista… Mancio sembra uno di quei professori con cui hai sempre paura di sbagliare, ma è riuscito ad ottenere il meglio da noi. Vincere la Premier contro gente come Ferguson e Wenger è un risultato incredibile. Mancini ama il calcio e ha lavorato tanto per vincere quel campionato”. Il manager però aveva un pupillo: “Agüero era il nostro attaccante principale e Mancini adorava Balotelli, quindi Dzeko non giocava titolare quanto avrebbe voluto. Però Edin è stato fantastico ed è uno dei calciatori più sottovalutati in circolazione, basta vedere quello che sta facendo con la Roma”.

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