Un paio di settimane scarse per mettere a posto più cose possibili e poi, per dirla alla Palladino, «vedrete la vera Fiorentina». Dopo l’esordio a Parma, sono arrivati tre pareggi in altrettante gare al Franchi contro Puskas Akademia, Venezia e Monza che dovevano essere vinte a prescindere dal mercato non ancora terminato. Alle quali si aggiunge la prestazione negativa in Ungheria che ha fatto storcere il naso. Serve pazienza: non concederla sarebbe delittuoso considerando il tipo di rivoluzione totale decisa dal club. Ora però tocca al tecnico insieme ai propri calciatori far vedere di che pasta sono fatti. Non potrà arrivare tutto e subito ma a Bergamo, alla ripresa, contro l’Atalanta, la Fiorentina vuol mostrare una faccia migliore.
Per farlo Palladino lavorerà su cinque aspetti già pianificati e determinanti per imboccare il percorso che dovrà portare in alto la Fiorentina. A cominciare dal sistemare la fase difensiva, aumentare notevolmente i minuti in cui la squadra ha il comando del gioco e del palleggio, accelerare la conoscenza reciproca di un gruppo nuovo di zecca, perfezionare la condizione fisica e mentale dei singoli, recuperare finalmente la propria stella, Gudmundsson. Lo scrive Repubblica.