Come un uragano all’altezza del cuore, un moto che sale, passando dal naso, e arriva agli occhi. Si formano così le lacrime, incessanti, a partire dall’ingresso in campo, tra il completo silenzio di più di 35.000 persone, fino all’effettivo minuto di silenzio, durato 5 minuti, il cui silenzio è stato interrotto solo dai singhiozzi della gente.
Adesso farò una cosa che non ho mai fatto, ovvero parlare in prima persona singolare. Lo faccio per dire che non ho mai visto niente di tanto bello.
Davide, questa giornata rimarrà nella storia, e personalmente la tramanderò ai miei figli.
Spero che Firenze ti abbia reso fiero, ovunque tu sia.
Tommaso Fragassi