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Pradè: “Nico voleva andare, Amrabat ha chiesto di andare alla fine. Gudmundsson rischia poco o nulla”
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Pradè: “Nico voleva andare, Amrabat ha chiesto di andare alla fine. Gudmundsson rischia poco o nulla”

Redazione

13 Settembre · 12:53

Aggiornamento: 13 Settembre 2024 · 14:57

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Daniele Pradè, direttore sportivo della Fiorentina, ha risposto alle domande dei giornalisti per la conferenza stampa di fine mercato, queste le sue parole:

“Abbiamo presentato 11 calciatori, manca Valentini che sarà con noi da gennaio. Dopo la finale di Atene c’è stata grande delusione, è stata la più grande delusione, una sconfitta cosi ti lascia una cicatrice permanente, per me questo c’è stato un grande cambiamento, anche psicologico. La finale di Copa America ha inciso tanto nella testa di Nico, io avevo detto che restava al 99% ma dopo la Copa America si è sentito di fare un passo diverso, ormai dopo tanti anni di esperienza cerco anche di capire le motivazioni. 

Spero che Kean sia il miglior attaccante preso dopo Vlahovic, è una scelta condivisa da tutti, non c’è una scelta di questo mercato che non sia condivisa al 100%, è stato il primo giocatore che abbiamo preso, era una priorità. Non c’è nessun filo diretto con la Juventus, è una società come altre, ci sono state delle situazioni ma nessun calciatore della Juventus poteva entrare nell’affare Nico Gonzalez. Kean lo volevamo anche a gennaio e lo abbiamo voluto tutti.

La trattativa più lunga è stata quella di Gudmundsson, un’operazione che parte da gennaio dello scorso anno che è durata un mese. Nel calcio le trattative sono strane, cambia tutto in poco tempo. Un giocatore che volevamo ma non ci sono state le tempistiche è stato Vitor Roque, ma non c’erano le condizioni e ci avevano chiesto 40 milioni, poi il 25 di agosto è andato in prestito al Betis 

Il mercato è stato molto lungo essendoci stati Europei e Copa America, qualsiasi cosa era nella nostra testa. Tutto quello che abbiamo fatto era nella nostra testa, Italiano ci ha detto prima dell’Atalanta che non sarebbe stato più l’allenatore e pochi giorni dopo avevamo l’allenatore, avevamo detto che il centravanti sarebbe stato il centravanti ed è stato il primo colpo. Amrabat volevamo tenerlo e lui voleva restare, poi ha scelto di fare un salto di qualità economico. Avremmo preso comunque un altro centrocampista

Con Gudmundsson ci siamo tutelati al 100%, lui rischia poco o nulla, con lui abbiamo un obbligo o diritto di riscatto in base a quando ci sarà la sentenza nel caso a giugno entro il 15, con il Genoa abbiamo un ottimo rapporto e nel caso troveremo l’accordo economico. I nostri avvocati hanno studiato tutta la questione. Baturina ci interessava, abbiamo fatto un’offerta ma il loro passaggio del turno ha cambiato le cose e hanno deciso di tenerlo

Volevamo un vice Kean inizialmente ma poi Palladino è rimasto soddisfatto di Kouamè e Beltran, siamo coperti nel ruolo. Beltran ha avuto tante situazioni favorevoli per lui ma non erano favorevoli per noi, io penso che il calciatore ci possa dare parecchio.

Cercavamo un difensore in più ma non dobbiamo giocare per forza a 3, possiamo giocare anche a 4. Valentini volevamo prenderlo subito ma non c’erano le condizioni. Milenkovic è stata una cessione dolorosa, dopo 7 anni Nikola ha cercato qualcosa di diverso, un cambiamento professionale. Nel momento in cui stavamo pensando di prendere un difensore in più abbiamo deciso di prendere Gosens che era un giocatore diverso

Quando fai un’operazione pensi sempre al futuro, tra diritto e obbligo cambia poco, ci sono tante dinamiche durante la stagione. Obbligo di riscatto over 30 c’è soltanto Gosens, il resto sono tutti giovani. Cataldi è un diritto di riscatto, lo abbiamo cercato insieme con il mister e ci può dare tantissimo.

Dal punto di vista salariale siamo in linea con lo scorso anno e con le cessioni e gli acquisti siamo in pari, poi vanno anche visti diritti e obblighi del prossimo anno e vanno calcolati l’anno successivi. Commisso non ci ha dato limiti di spesa e lo dimostrano i diritti e gli obblighi del prossimo anno.

Abbiamo anche pensato a vendere Kayode ma il presidente non lo avrebbe mai permesso e non abbiamo avuto mai il coraggio nemmeno di chiederlo al presidente per tutto quello che è il Viola Park e sarebbe stato difficile spiegarlo. Non c’è stata nemmeno una trattativa avviata con nessuno, abbiamo parlato con diversi con diversi club in Premier League e gli abbiamo spiegato le nostre ragioni.

Mangala lo voleva fortemente Goretti, ci abbiamo provato ma il problema è che era stato pagato tanto dal Lione e quindi il prezzo era molto alto, l’Everton ha fatto una proposta economica migliore della nostra. Tessmann era un obiettivo ma non abbiamo trovato i numeri. Ci avevano parlato di Richardson, alle Olimpiadi si è confermato e ci è costato anche più di Tessmann. Il nostro scouting ci costa tanti soldi e lo abbiamo valorizzato.

Ogni club ha ambizione, squadre davanti a noi hanno speso tanto, la nostra ambizioni è stare lassu. Avevamo il grande vantaggio di giocare al Franchi in uno stadio cosi, oggi qualcosa perdiamo, non c’è la sensazione di fortino e di arena, il calciatore si gira e non vede la Fiesole, perde riferimenti. Questa cosa mi mette ansia. Mai pensato di cedere Parisi, è nel suo percorso di crescita e Biraghi e Gosens possono dargli una mano.

Amrabat ha fatto delle valutazioni diverse negli ultimi giorni di mercato e noi lo abbiamo accettato, si è comportato da grande professionista dando tutto nei 180 minuti di Conference, ci ha chiesto di andare perchè l’offerta economica era molto vantaggiosa per noi e hanno accontentato anche noi, ci sono state situazioni esterne negli ultimi giorni che hanno fatto arrivare la cessione.

Abbiamo voluto fare quello che abbiamo fatto nel 2012, le cose non si possono copiare ma volevamo cambiare, patrimonializzare la squadra, siamo partiti da prendere giocatori strutturati, fisici. Oggi, il lavoro di Palladino è più difficile rispetto a quanto fatto nel 2012 perchè in quella stagione non avevamo le partite europee. Una volta visti i calendari non pensavamo di fare una battaglia contro il Puskas, escluso il Parma le altre 2 partite le pensavamo più abbordabili e quindi non abbiamo avuto fretta nel chiudere le operazioni, in caso contrario magari le avremmo accelerate.

Su Martinelli ci abbiamo pensato tanto, lui voleva giocare, noi lo abbiamo convocato, lui in questi 6 mesi deve imparare da De Gea e Terracciano, lui è ancora troppo giovane per pensarlo titolare in una squadra di serie B, meglio star qui 6 mesi e imparare da De Gea e Terracciano e non andare in serie C.

Su Pongracic, una volta che stava andando via Milenkovic c’era la possibilità di prenderlo e lo abbiamo fatto di comune accordo con Palladino e le altre componenti. Lui sta avendo delle difficoltà ma queste valutazioni tecniche deve farle l’allenatore, non è obbligatorio giocare a 3, si può giocare anche a 4. Non ci dimentichiamo nemmeno di Ranieri, è un giocatore forte che ci è stato chiesto da un giocatore forte e da un allenatore di livello mondiale. Valentini sarà qui a gennaio e quindi abbiamo valutato anche in base a 40 

La nostra ambizione è non essere inferiori a nessuno, abbiamo preso giocatori che ci possono dare subito e ci possono dare in fretta, se manca un tassello lo andremo a prendere a gennaio. Volevamo prendere Ruben Vargas negli ultimi giorni di mercato, se fossero usciti prima Barak e Brekalo magari avremmo preso Vargas. Crediamo molto in Colpani, il mister è innamorato di Ikonè, deve sbloccarsi una volta per tutte.

A Hummels ci abbiamo pensato ma voleva aspettare, sto parlando dell’inizio del mercato. Sutalo era incedibile, Baturina era una richiesta di Palladino e Goretti. Per i rinnovi siamo vicini a Kouamè e Comuzzo”

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