Nel suo editoriale sul Corriere dello Sport intitolato “Piedi buoni per crescere”, il giornalista Alberto Polverosi analizza la direzione tecnica intrapresa dalla nuova Fiorentina targata Pioli, focalizzandosi sull’identità che il club sta cercando di costruire.
“La Fiorentina di Pioli sta cercando un alleato: il pallone”, scrive Polverosi, aprendo così a una riflessione sull’impronta tecnica che il nuovo corso viola sembra voler seguire. Secondo il giornalista, l’obiettivo è una squadra riconoscibile per il suo stile, capace di imporsi attraverso il gioco e la qualità tecnica. “Se la immaginiamo oggi, la squadra che vedremo in campo ad agosto avrà un’identità chiara, sarà una squadra tecnica e di palleggio, orientata verso un calcio che possa piacere alla gente.”
Un’impronta che richiama alla memoria le versioni più apprezzate del passato, come quelle guidate da Prandelli e dal primo Montella, impreziosite da giocatori di gran classe. “Anche in passato la Fiorentina ha avuto versioni di questo tipo […] perché aveva giocatori di notevole spessore tecnico: Mutu, Jorgensen, Toni e Jovetic per Cesare, lo stesso Jovetic, Pepito Rossi, Cuadrado, Pizarro e Borja Valero per Vincenzo, solo per fare qualche nome solo per fare qualche nome.”
Una linea che, secondo Polverosi, affonda le radici già nell’estate scorsa, quando il club aveva cominciato a muoversi con decisione nella direzione di un calcio più tecnico e piacevole. “E’ dall’estate scorsa che la società di Commisso sta costruendo una squadra con queste caratteristiche.” I nomi sondati e in parte arrivati – da Pongracic a Gudmundsson, passando per Cataldi e Colpani – testimoniano questa visione. “Pongracic, Colpani (che poi ha deluso), Gosens, Adli, Cataldi e soprattutto Gudmundsson andavano in quella direzione.”
A gennaio, ulteriori mosse a rafforzare questo percorso: Zaniolo e Fagioli dovevano aggiungere inventiva e palleggio. “A gennaio, l’arrivo di Fagioli e Zaniolo doveva aggiungere altra qualità”, anche se i risultati non sono stati quelli attesi. Zaniolo ha faticato, mentre Fagioli ha mostrato le sue qualità prima di essere travolto dallo scandalo scommesse. Con gli arrivi recenti – Fazzini, Dzeko e la conferma di Gudmundsson – il progetto tecnico viola si rafforza ulteriormente”.
Non manca, infine, un riferimento al rebus legato al futuro di Moise Kean, al centro del mercato: “Non sappiamo come finirà la storia di Kean, ogni giorno che passa, aumenta la speranza dei fiorentini che aspettano il 15 luglio, quando scadrà la clausola, come una liberazione”, conclude Polverosi.