Fantasticavo su quanto fatto dalla Fiorentina questa estate.
Tengo a precisare: sono solo mie fantasie eh. Cazzatine.
Corvino non si era lasciato bene anni fa con i dirigenti viola, ma il tempo guarisce tante ferite e la sua situazione a Bologna era già naufragata.
Accetta con enorme piacere il nuovo-vecchio incarico anche se stavolta Sua Maestà Illustrissima il Presidente Cognigni vuol dettare le linee guida. Del resto “l’uomo della tempesta di idee” ha molta autostima (come sono elegante) ed è convinto di capirne di calcio.
Pantaleo non ha molte alternative, accetta e fa proclami imbarazzanti per imbarzottire i tifosi (“voglio vincere un trofeo”) e pararsi il culo da eventuali contestazioni future. Il pubblico pare abboccare.
L’idea è quella di tenere tutti e allo stesso tempo di rifocillare le casse societarie in modo molto sostanziale. Non è esattamente un lavoro facile, ma Pantaleo ci riesce vendendo un solo titolare ad una cifra ben oltre l’immaginabile. La specialità della casa.
I dirigenti ribadiscono di voler tenere tutti perché i giocatori sono forti e il messaggio che si vuol mandare è quello della società presente, che non smobilita, che vuol consolidare ma che deve anche rientrare dalle folli spese della gestione Pradè.
La gente ha paura che invece le promesse non vengano mantenute. Si scrivono comunicati e striscioni in cui si impone la non cessione di Borja Valero. È di dominio pubblico il fatto che la rosa vada rifondata, che in tanti giocatori stiano chiedendo la cessione, che Pantaleo sia un mago a vendere.
Le offerte arrivano, ma alla fine non ci saranno cessioni (Alonso escluso).
Qui sta il nocciolo della situazione: il progetto è che adesso sono tutti liberi di fare 12 mesi di merda. Serve come il pane un bell’anno di transizione.
L’allenatore oramai è sfiduciato. Non ha più grande peso nello spogliatoio ed è noto oramai l’episodio in cui a febbraio scorso avrebbe dato le dimissioni al termine del (non) mercato invernale. Poco chiaro il motivo del ritiro delle stesse. È inutile esonerarlo per poi doverne pagare un altro. Tra 8 mesi il suo contratto scadrà, nessuno farà valere l’opzione per il terzo anno, arrivederci e grazie.
Alcuni giocatori rimangono contro voglia (Badelj in primis).
In molti ancora oggi prendono un sacco di soldi e rendono il giusto, Borja Valero, Tello, Babacar sono solo alcuni nomi. Più giocheranno male e meno i tifosi si agiteranno per una loro cessione a fine anno.
La rivoluzione non potevamo farla in estate, non ce n’era il tempo. Corvino arrivato in ritardo, l’allenatore con soli 12 mesi di contratto rimasti, la piazza in fermento per l’ultimo vergognoso mercato del gennaio 2016… Anche la sacrosanta (a mio giudizio) cessione di Kalinic ad esempio non sarebbe stata accettata di buon grado.
Nel frattempo abbiamo sondato il mercato e ricevuto offerte che ci torneranno buone tra qualche mese, magari faremo gli sconti.
Mettetevi l’animo in pace. L’anno di transizione era indispensabile, capite? È per il nostro bene. Ora riposate.
Pillola rossa o pillola blu?
Dario Ghebbe