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Parla la moglie di Rosati: “Trasferimento a Firenze duro per i bambini, Antonio è romantico”
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Parla la moglie di Rosati: “Trasferimento a Firenze duro per i bambini, Antonio è romantico”

Redazione

14 Gennaio · 16:11

Aggiornamento: 14 Gennaio 2022 · 16:11

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Moena, stadio Benatti, 30.07.2021, amichevole Fiorentina, foto Lisa Grelloni. Copyright Labaroviola.com

Il portiere della Fiorentina Antonio Rosati e sua moglie Elena Cuppelli si augurano per questo 2022 la fine della pandemia. TMW ha intervistato la moglie del terzo portiere della Fiorentina, grande uomo spogliatoio e migliore in campo nell’unica partita disputata quest’anno:

Come vi siete conosciuti tu ed Antonio?
“Barbara eravamo degli adolescenti e frequentavamo la stessa comitiva, però io ero già impegnata. Ci siamo persi di vista e ritrovati dopo quattro anni. E lì è nato subito l’amore”.

Cosa ti ha fatto innamorare di lui?
“Il suo modo di essere, è una persona molto estroversa e altruista anzi fin troppo. E’ un simpaticone, io alle volte lo definisco un pagliaccio, perché riesce a farti sorridere anche nei momenti brutti”.

A tutti sono note le sue imitazioni di Adriano Celentano, ma ti ha mai dedicato e cantato una sua canzone?
“Si, la somiglianza fisica lo aiuta, poi è molto intonato. A me dedica “L’emozione non ha voce”, non sembra ma è molto romantico. Quando ci siamo sposati mi ha cantato anche la serenata sotto casa (ride, n.d.r.)”.

Ricordi la proposta di matrimonio?
“Sì, dopo tre anni di convivenza, il giorno del mio compleanno si è presentato a casa mia con uno scatolino e così mi ha chiesto di sposarlo: è stato un momento molto emozionante”.

C’è un suo difetto che non sopporti?
“E’ permaloso ed anche quando ha torto tiene il muso”.

Com’è nelle vesti di papà?
“Antonio è un papà molto presente, se si allena di mattina, il pomeriggio lo trascorre in famiglia e accompagna molto volentieri nostro figlio Emanuele di 9 anni agli allenamenti di calcio, anche lui gioca in porta come il papà. Con nostra figlia Marianna di 12 anni invece condivide molti interessi, uno su tutti adorano costruire insieme “Lego””.

Come è stato il trasferimento a Firenze?
“Il trasferimento a Firenze, avvenuto a febbraio 2021, è stato duro soprattutto per i bambini, eravamo a Torino da tre anni e ormai si erano ambientati benissimo a scuola e con gli amici. La pandemia non li ha aiutati a fare nuove amicizie, ma piano piano ci stanno riuscendo. Firenze è una città bellissima e le persone ci hanno accolto benissimo”.

C’è qualcosa che vorresti dirgli attraverso questa intervista?
“Sì, Che sono fiera di lui e della fantastica famiglia che abbiamo costruito insieme“.

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