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NOVITA’ TATTICHE DALL’OLTRETOMBA… IL PENSIERO DI DARIO “GHEBBE”
Editoriali

NOVITA’ TATTICHE DALL’OLTRETOMBA… IL PENSIERO DI DARIO “GHEBBE”

Dario Del Gobbo

19 Settembre · 10:52

Aggiornamento: 19 Settembre 2016 · 10:52

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E quando oramai anche il gatto pare convinto che Paulo Sousa si sia lasciato sopraffare dalla simpatia di Cognigni, eccolo che ti snocciola una bella partitina ordinata con idee nuove e qualche novità.

Accantonato subito quel Maxi Olivera che per ora sembra un turista, il nostro decide di non puntare nuovamente sul Roncaglia messicano (Salcedo) che pareva aver convinto tutti in quel di Salonicco.

Sorprendentemente la Fiorentina “in fase di non possesso” (dicono così quelli bravi) si schiera con un 4-4-2 proprio precisino che risulta il modulo ideale per Badelj, Sanchez e per i 4 difensori. Molto meno ideale per un Borja Valero confinato a sinistra (comunque ottimo in sacrificio).

Mentre la fase del possesso palla ci porta ad a giocare con un 3-4-2-1 che accentra il nostro spagnolo, a disagio in un ruolo di rifinitura che non gli appartiene.

Nessuno degli attaccanti in campo sfodera una prestazione sufficiente, né da una parte né dall’altra, questo presumibilmente potrebbe anche essere un problema di condizione atletica; la gara non poteva che essere risolta da un centrocampista. Quello della Roma prende il palo, il nostro pure, ma con un’angolazione migliore. E vinciamo noi.

Partita dal sapore dolcissimo.
Un po’ di fortuna, un arbitraggio molto favorevole, una gara complicata e vinta con cuore e grinta. Tutte cose che mancavano da troppo tempo. Adesso dobbiamo recuperare altre di cose che ci mancano da tempo: le belle prestazioni di Bernardeschi, l’istinto del gol di Babacar, Tello in panchina o addirittura in tribuna. Tutte cose possibili, basta volerle.

È mio dovere inoltre sottolineare una prova molto importante e concreta, quella di Tatarusanu.

È nota la mia antipatia (tecnica) per questo tizio, secondo me non proponibile a questo livello. Però bisogna ammettere (con gioia) che lo scorso anno non ha demeritato ma che soprattutto ieri sera è stato decisivo in positivo. Nessuna parata clamorosa, ma diverse respinte e anche 3-4 uscite con ottima scelta di tempo.
Sono ancora convinto che non sia all’altezza delle nostre aspettative, però c’è da dire che se abbiamo battuto la Roma lo dobbiamo anche a lui.

Infine una domanda. Con un Sanchez così, uno tra Vecino e Borja Valero andrà in panchina. Ne siete consapevoli, vero?
Dario “Ghebbe”

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