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NON UN PASSO INDIETRO.. L’EDITORIALE DI DARIO GHEBBE
Editoriali

NON UN PASSO INDIETRO.. L’EDITORIALE DI DARIO GHEBBE

Redazione

12 Maggio · 22:55

Aggiornamento: 12 Maggio 2016 · 22:55

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La dirigenza è stata chiara ragazzi.

Perché quando la gente si esprime in modo chiaro, non c’è bisogno di fare del sarcasmo, non c’è bisogno di domandarsi niente.

 

Finalmente, era l’ora. Dopo tanti mesi di pressappochismo, di dubbi, ora è tutto risolto.

 

L’obiettivo è sempre l’ EUROPA League, anche meno.

Quest’anno abbiamo rischiato di arrivare troppo in alto, Sousa è stato catechizzato e non ricommetterà più lo stesso errore. Proverà a partire piano, per arrivare più forte dopo.

In modo che la prossima estate non ci siano più tifosi scribacchini a rompere le palle.

 

Partendo dall’alto, la situazione è semplice.

 

Diego Della Valle continuerà a fare il suo lavoro di imprenditore e a far finta di disinteressarsi completamente della Fiorentina. In realtà lui rimarrà a capo di tutto quanto e ogni singola decisione, financo l’innaffiatura dei campi adiacenti allo stadio Franchi, sarà da lui presa.

 

Cognigni sarà capo supremo del mondo, con delega specifica per l’ambito calcistico. No, non chiamatelo ragioniere anche se fa parte di una dozzina di consigli d’amministrazione diversi. Chiamatelo dio. Come dicevo avrà responsabilità totali anche a livello “di campo” quindi se non sapete quando piantare i carciofi chiedetelo a lui, che se ne intende.

Andrea Della Valle rimarrà il “patron”. Un appellativo che a me fa da sempre tornare in mente il compianto Mirigliani, “patron” di quella grande kermesse che era Miss Italia quando c’era lui. E quindi comunque mi immagino un signore con i capelli tutti ben pettinati, educato, pacato. Che dice delle cose, tutti annuiscono, sorridono, vengono rapiti da quello charme estremamente signorile… Poi in realtà a nessuno interessa una mazza. Quel ruolo gli calza a pennello.

 

Pradè, Rogg, Angeloni e Pereira sono rimasti gli unici dubbi. Dubbi da poco comunque, visto il loro peso decisionale.

A me piace paragonarli ai “capelli dell’obeso”. Conoscete la storiella dell’obeso disperato che si pesa di continuo? Quello che ogni volta che va a pesarsi si denuda di tutto, per sperare di pesare un po’ meno. Purtroppo la bilancia non gli lascia mai scampo e lui alla fine, distrutto dal responso, decide follemente di radersi a zero, nella speranza che il taglio dei capelli faccia scendere almeno un pochino la lancetta… Naturalmente il taglio dei capelli, non serve a niente. I capelli non hanno alcun peso rilevante.

Come loro quattro.

 

Paulo Sousa rimarrà allenatore, assolutamente. Assolutamente sì o assolutamente no, non si sa. I video su Facebook delle sue celebri “supercazzole” oramai si sprecano e io certamente non mi metterò a copiare l’ironia degli altri. Mi limiterò a dirvi che “emosionalmente” uno che ci perculava con questo sorriso, quello sguardo da coniglio bagnato [cit.], quella faccia un po’ così e quell’espressione un po’ così non lo si vedeva da molto tempo. Bella presenza, sempre impeccabile. L’allenatore ideale per tutto quello che siamo diventati.

 

Nel celebre “Gattopardo” si diceva: “tutto cambi, affinché nulla cambi”, qua invece non si fa neanche la fatica di cambiare tutto. E questa straordinaria sincerità, va detto, è più unica che rara.

 

Nessuna intenzione di fare un passo indietro dunque. E neanche uno in avanti.

Fermi, immobili, verso il futuro.

Dario Ghebbe Il Gazzettino Del Chianti

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