Il piano B invece è lo ’splitting’ dei fondi, il loro ’salto’ cioè su altri capitoli: convincere il governo a finanziare con 55 milioni altre opere o progetti oggi in rampa di lancio a Firenze e destinati a periferie, urbanizzazione, rigenerazione urbana e verde pubblico. Non lo stadio. In questo modo il Comune potrebbe trasferire risorse proprie, pari a 55 milioni, stavolta sul Franchi. Un travaso di fondi che renderebbe tutti contenti. In cambio Palazzo Vecchio potrebbe pensare di ritirare il ricorso al Tar del Lazio. Ma si tratta solo di ipotesi. Il primo a mantenere un basso profilo, ieri, però è stato il sindaco Nardella che non ha commentato.
Lo ha fatto invece l’assessore allo Sport, Cosimo Guccione.«Firenze chiede – dice – pari trattamento, altrimenti saremmo di fronte a una gravissima e inaudita discriminazione politica. Siamo felici per Venezia, con la quale abbiamo condiviso, passo passo, tutte le problematiche e le riunioni sui nostri due progetti: il governo ha trovato una soluzione per Venezia, dimostrando che è possibile finanziare questo tipo di interventi». Lo stesso teorema di Giani: «Un bell’auspicio – commenta il governatore – se il Governo ha provveduto a dare ciò che non dava il Pnnr per Venezia, lo può fare anche per Firenze ed è quello che adesso diventa un’aspettativa legittima». Lo scrive La Nazione.
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