di Flavio Ognissanti
Brucia. Per come è andata oggi è praticamente come una sconfitta, se a 10 minuti dalla fine della partita vinci due a zero sul campo dell’Atalanta non può finire in pareggio. Sarebbero stati i tre punti più importanti della stagione per mille motivi. Sarebbe finalmente iniziata questa stagione che sembra maledetta.
Maledetta anche per colpa di Pradè che ha consegnato la squadra a Montella troppo tardi. Per non parlare dell’unico vero centravanti in rosa che ancora non è in forma per stare nemmeno in panchina con la prima squadra. Cosi che Montella si deve inventare un modulo senza punte e con questo modulo incastra e domina tatticamente sia contro la Juventus che contro l’Atalanta.
Vale a dire la prima e la terza del campionato scorso.
La Fiorentina a Parma rende l’Atalanta sterile (Dragowski non fa parate) e in contropiede con Chiesa e Ribery diventa micidiale. Un assetto perfetto che fa pregustare la vittoria. Il pasticcio arriva dopo con i cambi.
Oggi il tecnico viola fa un altro capolavoro tattico. Molti hanno criticato il modulo senza attaccanti ma questa sua intuizione ha fatto prevalere la Fiorentina contro l’Atalanta.
Quando poi i famosi attaccanti sono entrati, vale a dire Boateng e Vlahovic, sono iniziati i problemi viola. I due non sono stati capaci di far salire la squadra, di creare occasioni e di perdere un po di tempo. Niente di niente.
Coloro che volevano i famosi attaccanti sono stati accontentati.
Qui Montella ha sbagliato. Il cambio Chiesa con Vlahovic non ha ragione di esistere. Ha rovinato ciò che aveva creato accontentando quelli che volevano il centravanti. Ma si fosse trattato di un bomber vero nemmeno, forse, ci sarebbe stato problema. Ma Vlahovic oggi non può e non deve essere il centravanti di questa Fiorentina. Ha 19 anni e deve avere tutto il tempo di crescere. Non è ancora pronto per certe partite e certi avversari. Oggi lo si è visto.
Per non parlare di Boateng. Tante chiacchiere ma poco arrosto. Che ruolo ha? Non è attaccante, non è una mezz’ala, non è nemmenp un esterno.
L’attaccante vero la Fiorentina l’avrebbe anche. Peccato che sia ancora completamente fuori forma. Ma se a Firenze è arrivato realmente il 7 settembre la colpa non è nemmeno sua. Anche Pedro ha bisogno di tempo, come tutti. Ne hanno bisogno coloro che hanno iniziato la stagione a Moena a inizio luglio. Figuriamoci lui che si allena da una settimana con il resto del gruppo. Qui, lo ripetiamo, le responsabilità sono di Pradè. Non si può costruire una squadra a fine agosto. Se poi il calendario non ti gira sei ultimo in classifica e già con mille ansie e pressioni addosso.
Insomma, adesso la partita contro la Sampdoria diventa fondamentale. Per tutti.