Caro Manuel, dopo 301 partite condite con 7 goal ormai credevo che avresti terminato la tua carriera con la nostra maglia. 11 anni, 11 di battaglie, partite vinte e perse, cross riusciti e quelli che tanto ci fanno arrabbiare tirati addosso al difensore, ma quanta corsa Manuel, quanto amore e soprattutto quanta voglia di dimostrare a tutti che meritavi il posto e la fascia di capitano. Nella foto il momento dove hai lasciato il tuo terreno di gioco. Ho pensato “Ecco, ci siamo. Fine”. Io che sono cresciuto con tutte le formazioni viola con te, umile corridore li sulla fascia sinistra. A fare il solco e a cercare la testa dei nostri attaccanti: Toni, Gilardino, Kalinic… Hai dato alla luce i tuoi figli a Firenze, hai vissuto Firenze e la Fiorentina a 360 gradi, in silenzio e mai sopra le righe… Quel silenzio quelle volte che hai segnato lo hai sbriciolato, urlando e correndo verso la TUA gente. Ormai ti davamo per scontato e come tutte le cose, appena ti rendi conto che non ci saranno più, nè comprendi l’importanza. Non ce l’ho fatta a tributarti per tutto lo strascico del post-gara, sono voluto scappare, anzi… Fuggire, da quel che è una cosa che detesto: Manuel Pasqual vestirà un’altra maglia. Caro, Manuel quante imprecazioni quando non ti vedevo tra i convocati in nazionale e quanta rabbia ho provato quando un tuo bel cross non veniva concretizzato. Potrei parlarti di mille partite e sfumature ma preferisco, chiudere gli occhi e pensare a quella maglia numero 23 in bacheca, sottochiave. È vero Manuel, non sarai un Batistuta, Hamrin o tutti quei nomi che ci saltano in mente quando pensiamo al passato. Ma sappi che, scrivendo queste parole ho capito che nel nostro cuore pieno di emozioni resterà per sempre un posto per te, li su una fascia, quella sinistra, quella di Manuel Pasqual.
Gabriele Caldieron
Foto Repubblica