Fischio d’inizio, subito davanti, nella metà campo degli altri. Senza perdere tempo, con un atteggiamento aggressivo, così da chiarire le proprie intenzioni agli avversari. Non entra in partita, ma irrompe in partita. La Fiorentina non è il Real Madrid, non è il Manchester City, non raggiunge quel livello tecnico, però la testa è quella. La squadra di Italiano gioca pensando in grande, facendo pochi calcoli e attaccando appena ne ha la possibilità. Anzi, cercando subito quella possibilità. Ha un marchio molto europeo, non indugia nel pensiero, parte subito in attacco, seguendo le proprie linee di gioco e sempre con lo spirito giusto. Ancora più del gioco colpisce il fatto che questa squadra sia guidata da un allenatore al terzo anno di A e alla prima coppa internazionale.
Italiano ha sbagliato a inizio stagione, ma ha imparato in fretta. Ovvio, la Conference non è la Champions, ma l’anno scorso a Tirana la Roma ha portato circa 10.000 tifosi e l’ha vinta realizzando un’impresa. La Fiorentina vuole la stessa impresa. Lo scrive il Corriere dello Sport.