La Fiorentina anche contro il Verona produce l’ennesima prestazione negativa della stagione, una squadra senza gioco nè idee. Non si tratta più di un incidente di percorso, di una giornata storta, ormai sono tante le partite in cui la Fiorentina sembra una squadra inerme che non sa attaccare l’avversario, a meno che non ci siano delle giocate individuali oppure si scenda in campo contro una squadra più forte, allora in quel caso la tattica della difesa e del contropiede funziona, vedi i tanti punti fatti contro le grandi del campionato. Se consideriamo le ultime 11 partite giocate la Fiorentina sarebbe in zona retrocessione. Ormai non si tratta più solo di un periodo negativo. In realtà sono stati più i mesi negativi di quelli positivi.
A Verona, esattamente come contro il Como, la squadra è sembrata lasciata sola, i calciatori sul terreno di gioco non sapevano cosa fare, non hanno messo in campo nessuno schema o nessun movimento con o senza palla, quando i giocatori viola erano in possesso della palla non mettevano in campo nessun concetto di gioco. Le prime vittime di questa situazione sono proprio i calciatori, che non hanno molte indicazioni o idee su come muoversi in campo.
Cosa fare adesso con Palladino? La situazione sembra abbastanza chiara, la società viola non ha parlato con nessun dirigente dopo la sconfitta di Verona (era accaduto solo dopo Fiorentina-Torino) ma informalmente fanno sapere che Palladino non è a rischio esonero in queste ore, decisiva sarà la sfida contro il Lecce. Ma cosa accadrà se dovesse arrivare una vittoria come quella contro il Genoa? Se Palladino deve essere confermato, deve essere confermato con forza e pubblicamente, a prescindere dall’esito di una singola partita. Dopo la gara contro il Lecce sarà la volta di Napoli, se dovesse arrivare una sconfitta al Maradona saremmo punto ed a capo? Non è possibile navigare cosi a vista. Qualsiasi decisione deve essere presa, bisogna farlo con forza, in un senso o nell’altro. A prescindere dall’esito di una singola