di Giancarlo Sali
Oggi ai microfoni di Labaro Viola abbiamo avuto una delle colonne del giornalismo sportivo italiano, Franco Ligas, per tanti anni in Mediaset ad occuparsi di Fiorentina ed oggi in pensione.
Ciao Franco, sei d’accordo con la decisione di Commisso di confermare Montella e perchè?
Il discorso non si può concludere con un sì o un no a Montella. Pur essendo un suo sostenitore, non lo ritrovo in quell’allenatore che esplose a Firenze qualche anno fa. Oggi è un uomo fragile e solo, dunque non adatto per risolvere i problemi della squadra. A meno che non si confronti con tutti i giocatori e imponga, alla Proprietà, il suo gruppo ideale. Correrà il rischio di farsi nemici intorno, ma difeso da Pradé può fare bingo. Se il ds invece lo difende solo con i giornalisti si perde soltanto del tempo.
Qual è secondo te il modulo che meglio rispecchia le caratteristiche dei giocatori della Fiorentina?
Non credo nei moduli (quelli fatti di numeri), quanto negli equilibri in campo e nella voglia di imporre il proprio gioco a prescindere.
Ma per esempio Chiesa non andrebbe riportato in fascia?
Federico Chiesa ha giocato dappertutto con ottimi risultati, è un fromboliere che ha bisogno di ritrovare la giusta tranquillità. Ricordandogli però che il calcio lo si gioca in 11 e non si possono vincere le partite da soli.
E quindi come finirà la vicenda Chiesa, dopo il tenero abbraccio di ieri pomeriggio con il neo presidente viola? Rinnovo, rinnovo e poi cessione o cessione e basta in estate?
Non so se Chiesa era promesso sposo alla Juventus ed abbandonato dalla vecchia Proprietà al momento della cessione a Commisso. La classica polpetta avvelenata che avrebbe scombussolato tutto l’ambiente viola. A palle ferme dico che, nel calcio di oggi, Chiesa ha il diritto di ottenere il meglio per se stesso e, nel frattempo, dare tutto per la Società e per la tifoseria finché rimane a Firenze. La soluzione è un punto interrogativo: è più facile costruire una squadra competitiva con Chiesa al centro del progetto, oppure cederlo e, con quei tanti milioni di euro incassati, rinforzare la squadra nei settori più carenti?
Cambiando argomento, è giusto perdonare al 100% Sottil o sarebbe meglio dargli una piccola punizione con lo scopo di legittimare Montella, dopo la scena contro il Cittadella al momento della sostituzione?
Il caso Sottil? Non si deve parlare di perdono, ma chiedersi se con certi comportamenti si aiuta l’allenatore e si vincono le partite. Ai giovani si perdonano le ingenuità, ma non le ribellioni. Denunciano una fragilità psicologica che non portano lontano.
Benassi, uno dei pochi centrocampisti in Serie A abilissimo negli inserimenti ed uno spiccato vizio del goal, non meriterebbe più spazio, ai danni di Badelj, con Pulgar riportato nel suo ruolo di regista, visto che tra l’altro quest’ultimo da interno non rende al massimo?
Che Benassi sia il più forte “attaccante” viola è noto dall’anno scorso. Poi mi viene in mente che è un centrocampista che, per segnare, si dimentica di sostenere il suo delicato settore. Badelj è lento e non piace? Intanto dico che è l’unico regista viola, che Pulgar non può esserlo e se si vuole Benassi bisogna giocare in 12. Solo che non si può. Per chiudere con Badelj bisogna ricordarsi quanto disse Boban il giorno del suo acquisto: è lento, ma gioca come Pizarro. I registi, per emergere, devono circondarsi di compagni propositivi, con e senza pallone. A rallentare il gioco quindi non è lui, ma lo sono quelli che non si fanno trovare mai.