Prima o poi, doveva succedere. Doveva arrivare quel pareggio (fanno undici, su 23 partite) che rischia di portare con sé le prime conseguenze (serie) in classifica. Uno 0-0, quello col Napoli, che serve a poco. Anzi. Oggi, la Fiorentina, rischia di ritrovarsi a sei punti dall’Europa.
Tanti. Eppure, non è per la partita di ieri che si possono avere rimpianti. È in serate così, però, che tornano a frizzare vecchie ferite. Punti gettati, occasioni sprecate. Ieri no Mertens si presenta tutto solo a mezzo metro da Lafont. Super, però, la parata del francese. Un rendimento, quello del portiere arrivato in estate, sempre più convincente. Certo, si porta dietro i difetti tipici di chi vive il calcio con la leggerezza dei 20 anni, ma il suo contributo inizia a farsi sentire. Eccome. E pazienza se, ogni tanto, in particolare quando deve giocare con i piedi, fa correre brividi gelidi lungo la schiena.
C’è tanto di suo, in questo pareggio. E c’è il cuore di una squadra che chiude stremata. C’è l’orgoglio di Pezzella, infortunato ma sta lì, a lottare, fino alla fine. C’è una difesa che, nel giorno dell’emergenza più nera, ritrova la forza per non subir gol. È vero. Oggi, l’Europa, è più lontana. Ma una cosa, è certa. Loro ci proveranno. Eccome, se ci proveranno.
Corriere fiorentino