Day after: l’eredità di Fiorentina-Chievo in 4 punti…

Fiorentina-Chievo, oltre al passaggio del turno, offre anche alcuni interessanti spunti di riflessione...

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Firenze, stadio Artemio Franchi, 12.12.2016, Fiorentina-Sassuolo, Foto Fiorenzo Sernacchioli. Copyright Labaroviola.com

La vittoria in extremis di una Fiorentina propositiva in avvio e poi lentamente annebbiata nel corso dell’ottavo di finale di Coppa Italia contro il Chievo Verona lascia, oltre alla soddisfacente qualificazione ai quarti che porta in dote la prestigiosa sfida contro il Napoli, anche una serie di elementi sui quali sembra opportuno riflettere.

1 L’atteggiamento di Sousa. La serenità iniziale del tecnico portoghese, entrato in campo sorridente in forza del miglior undici possibile mandato in campo contro il Chievo, lascia il posto, fin dalle prime battute, ad un allenatore teso, nervoso ed eccessivamente polemico con la quaterna arbitrale. La marcatura stretta con la quale il lusitano ha pedinato il IV uomo Gavillucci nel corso del primo tempo non può che essere sintomatica della tensione che si respira in casa Fiorentina e che, nonostante la vittoria di ieri, certo non giova all’ambiente.

2 La fatica. Il rigore di Bernardeschi a tempo quasi scaduto risulta provvidenziale poichè, oltre ad aver garantito il passaggio del turno, ha risparmiato altri 30 minuti (forse di più in caso di eventuali calci di rigore) di stress fisico e nervoso. Un dato fondamentale visto che la partita contro la Juventus incombe.

3 Lo smarrimento di Kalinic. Quanto è dura giocare quando la tesa è da un’altra parte. La Gazzetta dello Sport, valutando la prova del croato con un deprimente 4.5, lo ha definito un irriconoscibile fantasma. Il gol fallito a porta quasi sguarnita è indicativo del disagio generato dalle voci di mercato sempre più pressanti. Nikola deve prendere una decisione definitiva, ma domenica c’è la Juventus e, oltre alle gambe, servirà anche la testa migliore.

4 Un giovane interessante. Mentre le prestazioni dei giovani viola non fanno quasi più notizia, ieri l’attenzione è stata catturata da un ragazzo mandato in campo dal primo minuto da Maran. Si chiama Samuel Bastien, è nato il 26 settembre 1996 e, dopo esser stato pescato in Belgio dall’Avellino, è passato a titolo definito al Chievo. Nato come trequartista, o comunque centrale, ieri è stato impiegato come esterno. E’ proprio partendo da questa posizione che, almeno fino all’espulsione di Radovanovic che ha costretto a modificare l’assetto, ha mostrato una grande facilità di corsa, con la quale è riuscito a coprire tutto l’out sinistro, ed una buona tecnica individuale, oltre alla personalità, significativa per un giovane di appena 20 anni che ha fatto il suo esordio in Serie A nemmeno un mese fa, di abbassarsi costantemente ed andare, in modo propositivo, a prendere la palla sulle rimesse in gioco del suo estremo difensore. Il belga, al termine della partita, si è detto pronto e desideroso di giocare di più mentre la Fiorentina sarà ancora impegnata, e ci auguriamo il più a lungo possibile, su tre fronti. Il mercato è aperto…

Gianmarco Biagioni

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