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Corriere Fiorentino: “La Conference imprigiona la Fiorentina. Pochi ricavi, tanti impegni e zero crescita”

Rassegna Stampa

Corriere Fiorentino: “La Conference imprigiona la Fiorentina. Pochi ricavi, tanti impegni e zero crescita”

Redazione

10 Maggio · 14:03

Aggiornamento: 10 Maggio 2025 · 14:07

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Questa mattina il Corriere Fiorentino ha analizzato l'impatto della Conference sulla crescita della Fiorentina.

La Fiorentina sembra prigioniera di un ciclo che si ripete, quasi fosse intrappolata in un loop temporale. Da tre stagioni i viola partecipano ininterrottamente alla Conference League, raccogliendo risultati importanti come due finali e una semifinale. Tuttavia, questa continuità europea non ha portato con sé una crescita reale del club, come sottolineato dal Corriere Fiorentino.

Il primo nodo riguarda l’aspetto economico: se nella scorsa stagione la partecipazione ha fruttato 16,2 milioni di euro, in quella attuale il bottino è salito a 17,7 milioni. Una cifra che resta comunque inferiore non solo a quella incassata da tutte le altre squadre italiane impegnate nelle coppe europee, ma anche al semplice bonus iniziale garantito dalla Champions League (pari a 18,62 milioni). Un confronto che evidenzia chiaramente i limiti strutturali della competizione e quanto la Fiorentina stia raccogliendo meno di quanto potrebbe aspirare.

Un altro elemento critico è la gestione del doppio impegno campionato-coppa. Nel 2022-23, pur affrontando un turno europeo in più rispetto alla stagione in corso, i viola avevano mantenuto un buon rendimento anche in Serie A, totalizzando 15 punti in 8 partite successive agli incontri di coppa, con una sola sconfitta (contro il Monza dopo il match con il Lech Poznan).

Quest’anno, invece, la situazione è peggiorata: nel percorso che va dalle gare a eliminazione diretta fino alla finale, la squadra ha raccolto solo 8 punti in 6 partite, incappando in battute d’arresto contro Milan e Verona, arrivate rispettivamente dopo la sfida con il Maccabi Haifa e l’andata contro il Bruges. La tendenza negativa si è confermata anche nell’edizione corrente: 7 punti in 5 turni post-Conference, con le sconfitte contro Napoli e Roma arrivate dopo i match contro Panathinaikos e Betis.

Numeri alla mano, la Fiorentina è la squadra con più presenze nella giovane storia della Conference League, con ben 40 partite disputate. Eppure, a differenza di altre realtà dei principali campionati europei che, partendo da questa competizione, sono riuscite a salire di livello approdando in Europa League o in Champions, i viola restano ancorati allo stesso punto. L’impressione è che la squadra non sia riuscita ad alzare il proprio livello, né sportivamente né economicamente.

A confermare questo senso di immobilismo c’è un altro dato emblematico: l’ottavo posto in classifica. Un piazzamento che, in attesa del completamento della 36ª giornata e della trasferta a Venezia (dove resta da valutare Kean, alle prese con un lieve affaticamento muscolare), accompagna la Fiorentina da otto turni in questa stagione e rappresenta un’abitudine ormai biennale. E finché l’aritmetica non chiude le porte, è ancora possibile che questo finale porti a una nuova qualificazione in Conference. L’ennesima. Come in un eterno ritorno.

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