Il presidente della Fiorentina, Rocco Commisso, ha espresso disponibilità a impegnarsi per lo stadio Franchi,ma a determinate condizioni: controllo totale, rapidità nei lavori e una capienza superiore ai 20mila spettatori. Il percorso è complicato, soprattutto per via dei tempi lunghi del cantiere e la possibilità di un project financing per coinvolgere investimenti privati.
Nonostante il Franchi sia un bene pubblico inalienabile, Commisso punta alla gestione esclusiva per 49 anni, simile al modello Juventus, rendendolo un asset strategico per il club. L’obiettivo è avere uno stadio gestito 7 giorni su 7, ma la questione cruciale riguarda i tempi di completamento dei lavori. Attualmente si lavora sulle fondamenta della curva Fiesole, che potrebbe essere pronta per la stagione 2025-26, ma c’è il rischio di avere uno stadio “camaleonte”, con alcune parti ancora in cantiere durante il campionato.
Nel frattempo, i ritardi nelle risposte delle istituzioni hanno già causato tensioni, ma Commisso spera che con la nuova sindaca Funaro si possa accelerare il progetto e completare i lavori. Tuttavia, rimangono da coprire circa 100 milioni di euro, di cui 55 potrebbero essere recuperati tramite finanziamenti PNRR, se approvati dal governo. Lo scrive il Corriere Fiorentino.
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