Queste le parole rilasciate a Radio Bruno Toscana dal presidente viola Rocco Commisso: “Cosa ho fatto oggi? Siamo stati al centro sportivo ed ho mangiato insieme alla squadra, poi ho conosciuto Dalbert. I calciatori vengono scelti da Barone, Pradè e Montella. Hanno campo libero, mi hanno detto dei nomi che non mi piacevano ma li ho lasciati stare. Il sindaco Nardella? Non abbiamo deciso niente sullo stadio ma l’intenzione c’è. Io ho fretta, non aspetto dieci anni. Mi sto divertendo assai! È un lavoro ricco di passione, voglio contribuire, non sono ancora andato in pensione. Voglio restituire al calcio quello che ha dato a me fin da quando ero piccolo e non avevo soldi. La borsa di studio che ho ricevuto attraverso il calcio è stata fondamentale. Com’era Rocco da bambino? Suonavo la fisarmonica ma mi cacciarono subito perchè per scommessa alzai la gonna alla maestra. La mia famiglia? Mia madre quando mio fratello se ne è andato dopo 4 anni l’abbiamo seguito in Pennsylvania. Quando mio fratello iniziò a lavorare, prima e dopo la scuola diventai più calmo. Se giocavo a calcio da piccolo? Si, mi volevano tutti perchè ero un po’ pazzo, giocavo in porta e mi tuffavo. Mio babbo? Lui era andato in America per lavorare ma con la depressione del ’29 tornò in Italia per andare in Africa ma venne fatto prigioniero dagli inglesi. È scomparso il giorno in cui sono andato a lavorare. Mi consigliava sempre di studiare per non finire a fare pizze. Mia mamma è morta un anno fa a 97 anni. Mia moglie invece lavora all’interno di Mediacom. Sì, Mediacom è nata in un garage, bisogna essere convinti di quello che si fa. Al termine degli studi sapevo che questo mi avrebbe dato grandi possibilità ma ho anche lavorato duro come ora sto facendo con la Fiorentina, sono qui per vincere. Cecchi Gori? Lui ha fatto successo, io non ancora. Vedremo se sarà come lui. Penso che senza i tifosi non si va avanti. Barone l’ho incontrato qualche anno fa ad un festa in mio onore per ringraziarmi di quanto fatto nel calcio americano. Lavorava nei New York Cosmos ma poi l’ho preso io. Nel giro di campo al Franchi avevo i brividi, tremavo. I tifosi non devono essere razzisti perchè è uno sport di famiglia e non deve esserci violenza. Su Genova so tutto, la tragedia di Ponte Morandi di un anno fa, la gente lì ne ha passate talmente tante… Mihajlovic mi ha commosso, è una splendida persona spero che guarisca presto. Mia moglie si è sempre tanto sacrificata per il mio lavoro, stiamo insieme da 47 anni. Promesse? L’unica promessa che ho fatto si chiama Federico Chiesa e come vedete l’ho mantenuta, almeno un anno resta. Sul suo rinnovo non sappiamo nulla. Su De Paul non posso dire nulla, vedremo cosa succederà. Per quanto riguarda il centro sportivo credevo che qualche idea fosse stata già studiata. Voglio comuni ringraziare il comune. I miei impiegati li scelgo con il cuore, sono istintivo. Do sempre una seconda possibilità ma non accetto i falsi. Sapevo che Montella sarebbe rimasto. Immediato il feeling con Pradè. Non sono sicuro che Batistuta volesse davvero tornare in viola, ci siamo visti ma per i suoi problemi di salute è tornato in Argentina. Voglio aiutare questa squadra, merita rispetto come tutte le altre altrimenti parlerò molto più forte”.