La Fiorentina con Cesare Prandelli ha ritrovato identità. Non era una cosa banale dopo la disastrosa gestione Iachini che ha consegnato al nuovo tecnico una squadra impaurita, senza certezze e con pochissime basi tecnico-tattico. Contro Sassuolo e Verona sono arrivati due punti, non di certo il massimo, ma se ripensiamo alle partite contro Atalanta, Milan e anche Benevento, almeno adesso la squadra viola non ha più paura di giocare e cerca di fare il suo gioco concedendo poco all’avversario. Sassuolo e Verona sono tra le due squadre più interessanti di questa serie A, qualcuno poteva pensare che venissero a Firenze per dominare e vincere in lungo e in largo ma cosi non è stato. E’ un grande punto di ripartenza per guardare il futuro con un po’ più di ottimismo
Dove però la Fiorentina ha dimostrato di essere più carente è indubbiamente nel reparto offensivo. Aldilà della mancanza di un bomber vero, ma su cui vanno registrati dei passi avanti di Vlahovic, in cui c’entrano poco i due gol su rigore, ma l’atteggiamento e la disponibilità del classe 2000 sembrano essere cambiati. Oggi il serbo sta iniziando a diventare un punto di riferimento.
Il nuovo allenatore viola ha scelto la strada degli esterni a supporto dell’unica punta. E proprio alla voce esterni che questa squadra ha delle lacune non da poco. Come esterni di attacco, in rosa ci sono solo Ribery e Callejon. Sul primo è stato detto praticamente tutto, va ammesso che qualcosa si è rotto nel suo rapporto con l’ambiente quando c’è stato il furto nella sua abitazione. In quel momento la famiglia ha deciso di lasciare da solo il calciatore facendo ritorno in Germania. L’impegno da parte di Ribery non è mai mancato, anche contro il Verona il numero 7 è stato l’esempio sull’aspetto della voglia e della determinazione. Sembra in crescita ma da solo, naturalmente, si va poco lontani. Serve anche altro.
Callejon è l’altro esterno in rosa, le sue condizioni putroppo sono lontante dalla decenza. E fa bene Prandelli a schierarlo solo negli ultimi minuti di gara. Pensare che lo spagnolo sia stato preso per sostituire Chiesa fa impallidire. Questi sono stati gli orrori che hanno segnato la stagione viola.
A questo punto serve almeno un altro giocatore con la capacità di saltare l’uomo e capace di segnare e far segnare.
Prandelli lo ha fatto notare in conferenza stampa proprio dopo una domanda del sottoscritto, l’assetto tattico della squadra viola dipende anche dal fatto che non ci sono doppioni in rosa in determinate zone del campo. Quello degli esterni è una carenza evidente.
Come puoi pensare di giocare con l’attacco a tre avendo a disposizione soltanto due esterni di ruolo in rosa? Tra l’altro uno dei due è totalmente fuori condizione.
Il mercato offre delle grandi opportunità, in questo ruolo ci sono due giocatori che sarebbero perfetti per l’esigenze di casa Fiorentina.
Il primo è Stephan El Shaarawy, esterno classe 92 regolamente convocato in nazionale dal commissario tecnico Roberto Mancini. El Shaarawy, di proprietà dello Shanghai, verrà praticamente regalato a gennaio da chi lo volesse acquistare. Quale occasione migliore per la società viola?
Ma non è l’unica occasione, la storia del Papu Gomez è ormai nota a tutti, con la rottura totale con Gasperini e l’addio inevitabile a gennaio. Gomez potrebbe tranquillamente giocare nei migliori club italiani e non solo. Ma non tutti hanno spazio per garantire la titolarità al giocatore argentino. E da qui che potrebbe nascere una clamorosa opportunità per la Fiorentina. Firenze non è una piazza banale, la società viola potrebbe giocarsi bene la sue carte per provare a mettere a segno un colpo di mercato che sarebbe meraviglioso. Perchè non provarci?
Poi c’è Radja Nainggolan, il centrocampista è un vero e proprio esubero in casa Inter. A gennaio, anche per lui, vale la regola del chi lo vuole se lo prende. Negli ultimi giorni di mercato ci aveva provato il Cagliari, che sicuramente ci riproverà anche a gennaio, perchè non provare a fare questo colpo che darebbe nuova linfa al centrocampo viola? Nainggolan andrebbe a risolvere il problema della mancanza dei gol dei centrocampisti. Fattore che, Castrovilli a parte, è mancato. Raramente, per non dire mai, abbiamo visto una conclusione verso la porta di uno dei centrocampisti.
Insomma, che il mercato fatto sia stato praticamente sbagliato lo dicono i fatti e la classifica, ma gennaio dà l’occasione per riparare. Errare humanum est, perseverare…