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Calcio e Finanza, la Juventus per comprare Vlahovic dalla Fiorentina ha speso tutti i soldi che aveva
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Calcio e Finanza, la Juventus per comprare Vlahovic dalla Fiorentina ha speso tutti i soldi che aveva

Redazione

25 Gennaio · 20:36

Aggiornamento: 25 Gennaio 2022 · 20:37

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Firenze, stadio A.Franchi, 17.01.2022, Fiorentina-Genoa, foto Lisa Guglielmi. Copyright Labaroviola.com

La Juventus si prepara ad accogliere Dusan Vlahovic. L’affare è in dirittura d’arrivo con la Fiorentina: l’operazione dovrebbe chiudersi sulla base di 75 milioni di euro al club viola, mentre il centravanti serbo dovrebbe firmare un accordo fino al 30 giugno 2025. La domanda che in molti si fanno è: come il club bianconero può permettersi una operazione di questo tipo?

Sostenibilità, è una parola chiave utilizzata dall’ad bianconero Maurizio Arrivabene nelle scorse settimane. Parola che sembra scontrarsi con un investimento da 75 milioni nel mercato di gennaio. Partiamo però dal recente aumento di capitale da 400 milioni concluso nei primi giorni di gennaio. Una operazione che ha portato liquidità fresca nelle casse del club bianconero, utile per far ripartire il piano di sviluppo lanciato nel 2019 e interrotto con l’arrivo della pandemia.

“L’Aumento di Capitale si inserisce nel contesto delle misure atte a far fronte ai rilevanti impatti economici e patrimoniali della pandemia da Covid-19 e consentirà di rafforzare la struttura patrimoniale della Società e riequilibrare le fonti di finanziamento a supporto del raggiungimento degli obiettivi strategici del Piano di sviluppo per gli esercizi 2019/24 (il “Piano di sviluppo” o il “Piano”), che sono stati confermati: consolidamento dell’equilibrio economico e finanziario, mantenimento della competitività sportiva e incremento della visibilità del brand Juventus”, spiegava la società bianconera nel prospetto legato all’aumento di capitale.

I 400 milioni dell’aumento di capitale saranno utilizzati come segue, al netto di 75 milioni già versati da Exor a dicembre:

  • 145 milioni per coprire il fabbisogno finanziario complessivo netto del club nei prossimi dodici mesi;
  • 175 milioni per finanziare le azioni previste dal Piano di sviluppo, di cui una quota leggermente superiore al 50% servirà per rimborsare i finanziamenti a medio termine verso banche e società di factoring al fine di ridurre gli oneri finanziari, mentre il resto per finanziare le azioni previste per il mantenimento della competitività sportiva e e l’incremento della visibilità del brand Juventus.

A cosa fa riferimento la Juventus quando parla di “mantenere la competitività sportiva”? Il club bianconero parla di “attuazione di Campagne Trasferimenti caratterizzate da un’attenta e disciplinata gestione delle operazioni di investimento e disinvestimento, con l’obiettivo di mantenere un adeguato livello qualitativo della rosa della Prima Squadra e garantirne nel tempo il necessario ricambio generazionale”.

In sostanza, quindi, circa 80 milioni potranno essere utilizzati per il calciomercato, in termini di liquidità. In attesa dell’ufficializzazione (anche per quanto riguarda il numero di rate con cui verrà pagato il cartellino del giocatore) dell’affare Vlahovic, quindi, anche se la Juventus dovesse versare la quota alla Fiorentina in un’unica rata, a livello finanziario avrebbe le spalle coperte dal recente aumento di capitale per realizzare l’operazione, anche se andrebbe valutata l’utilità di consumare tutta la liquidità in un sol colpo poche settimane dopo il completamento dell’aumento.

Diverso invece è il tema a livello di conto economico. La cessione di Cristiano Ronaldo ha certamente liberato spazio a bilancio, considerando i circa 87 milioni “risparmiati” dopo la cessione del portoghese alla Juventus. L’operazione Vlahovic, tuttavia, avrà un impatto rilevante: con un costo del cartellino pari a 75 milioni e uno stipendio netto da 7 milioni (lordo 12,95 milioni), il peso a bilancio si aggirerà intorno ai 30 milioni di euro con i primi sei mesi fino al 30 giugno 2021 che avranno un peso pari a circa 14,7 milioni. Non va dimenticato, però, che la Juventus aveva previsto già “che l’esercizio al 30 giugno 2022 si chiuda in significativa perdita” e l’affare Vlahovic non potrà che aumentare il rosso. Che potrebbe essere parzialmente impattato, quantomeno nel bilancio 2021/22, con plusvalenze da cessioni che potranno essere realizzate negli ultimi giorni di questo calciomercato oppure tra fine campionato e giugno.

Resta inoltre da tenere sotto attenzione il tema dei costi complessivi per quanto riguarda la rosa. Non a caso, nelle scorse settimane è filtrata l’intenzione del club bianconero di tagliare gli ingaggi per circa il 15%, passando dagli addii degli esuberi come Ramsey fino alla scelta di non rinnovare i contratti di alcuni giocatori in scadenza per alleggerire il monte stipendi. E in tal senso, resta da decifrare quale sarà la scelta della Juventus su Dybala, il cui addio farebbe calare gli ingaggi (anche se, dall’altra parte, andrebbe trovato un sostituto). Tanto che anche la stessa società prevede, per quanto riguarda l’evoluzione dei costi per stipendi e degli ammortamenti, una “riduzione percentuale sui ricavi dall’esercizio 2022/2023, anche per il venir meno degli effetti del Covid-19″.

Sullo sfondo dell’operazione Vlahovic c’è poi anche l’aspetto sportivo, che tuttavia si interseca con quello economico. Tra i paletti principali che la Juventus ha assunto nel suo piano di sviluppo per ” mantenere il presupposto della continuità aziendale e di invertire il trend reddituale a livello di margine operativo (da un risultato operativo negativo a un risultato operativo positivo nell’esercizio 2023/2024)”, uno dei punti centrali è la partecipazione alla Champions League, con la costante partecipazione al torneo continentale fino al 2023/2024 e la “sistematica disputa degli ottavi di finale”, come spiegato dalla stessa società.

Assunzioni su cui si basa il piano che rappresentano “le assunzioni maggiormente rilevanti in termini di contributo al raggiungimento dell’obiettivo di pareggio operativo previsto nell’esercizio 2023/2024 per effetto del significativo impatto economico derivante dalla partecipazione alla UEFA Champions League negli anni del Piano e che, allo stesso tempo, presentano il maggior grado di incertezza in quanto al di fuori del controllo dell’Emittente”. E per continuare a partecipare alla Champions League, assicurarsi Vlahovic può essere un acquisto fondamentale. Anche perché in qualsiasi azienda il management viene giudicato dai risultati e senza qualificazione alla prossima Champions molto probabilmente la proprietà, avendo immesso 255 milioni sui 400 complessivi dell’aumento di capitale, sarebbe stata costretta a giudicare negativamente l’operato dei vertici del club. Lo riporta Calcio e Finanza

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